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Classifica ATP Race, Matteo Berrettini è 6°: le proiezioni agli US Open e la corsa verso le ATP Finals di Torino
Gli US Open hanno preso il via a New York e i 2000 punti in palio fanno gola a tutti anche per un obiettivo chiaro: le ATP Finals di Torino. Un tesoretto importante che potrebbe andare a delineare il quadro della situazione in favore di un tennista o dell’altro.
Nel caso di Matteo Berrettini la condizione attuale è quella del n.6 e quindi rientrante nella fatidica top-8 della Race, ovvero la classifica che tiene conto del rendimento esclusivo del 2021. Matteo ha iniziato la sua avventura con il segno “+” negli States, sconfiggendo al primo turno Jeremy Chardy e acquisendo quei 45 punti che male non fanno nel computo complessivo della propria classifica.
Di seguito la graduatoria della Race ai nastri di partenza:
LA RACE ALLA VIGILIA DEGLI US OPEN
1 SRB Novak Djokovic 7,170
2 GRE Stefanos Tsitsipas 5,380
3 RUS Daniil Medvedev 4,380
4 GER Alexander Zverev 4,195
5 RUS Andrey Rublev 3,940
6 ITA Matteo Berrettini 3,595
7 ESP Rafael Nadal 2,985
8 NOR Casper Ruud 2,630
9 POL Hubert Hurkacz 2,460
10 ITA Jannik Sinner 2,075
Allo stato attuale delle cose tutti i giocatori che precedono Matteo e sono nella top-10 hanno risposto presente e vinto al primo turno a New York. Il differenziale di 345 punti con Rublev, in casa Berrettini, è quello che è e per questo nella corsa a Torino il romano più che dare l’assalto a chi è davanti in classifica dovrà curarsi di chi è dietro.
Partendo dal presupposto che Rafael Nadal non ci sarà, Casper Ruud e Hubert Hurkacz sono i tennisti che il nostro portacolori dovrà osservare con maggior attenzione. Stando al tabellone dello Slam americano, l’azzurro potrebbe raggiungere quota 3775 punti con gli ottavi di finale e la sfida eventuale con Hurkacz potrebbe essere importante per quanto si sta dicendo. Ruud, invece, impegnato nella parte bassa del draw potrebbe giocare contro l’argentino Diego Schwartzman, avendo nel mirino un quarto contro Daniil Medvedev. In quest’ottica è chiaro che il norvegese abbia un ostacolo particolarmente impegnativo soprattutto nei quarti. Turno quest’ultimo che, invece, vedrebbe Matteo impegnato con Novak Djokovic molto probabilmente.
In buona sostanza, leggendo tra le righe, l’azzurro cercherà di spingersi quantomeno fino ai quarti e raggiugere quota 3955 punti e mettersi in una condizione di sicurezza rispetto ai due citati che partono con un differenziale di 965 punti nel caso del norvegese e di 1135 nei confronti del polacco.
E’ chiaro che se il nostro portacolori dovesse vincere il torneo e acquisire quei 2000 punti menzionati allora si dovrebbe fare la tara rispetto a quanto fatto dai tennisti che lo precedono, ma per gli equilibri in campo appare improbabile.
Foto: LaPresse