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Ciclismo, Filippo Simeoni: “Lance Armstrong merita una riabilitazione, ha pagato molto”

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Potrebbe essere una rivisitazione de ‘Il mio migliore nemico‘, ma non è questo il caso. A distanza di anni, chi vuotò il sacco tanto tempo fa in tema di doping nel gruppo fu Filippo Simeoni. Un agire nel quale ci fu una confessione/ammissione con clamorose rivelazioni che riguardavano chi in quel momento dominava, Lance Armstrong.

La storia è nota: nel corso della Annenasse-Lons-le-Saunier del Tour de France 2004 l’andare in fuga di Simeoni e altri corridori fu stoppato da chi aveva il simbolo del primato. Un tentativo che era segnato perché Simeoni non poteva avere spazio, avendo parlato dei rapporti tra Lance e il dott. Michele Ferrari, associato alle pratiche dopanti.

Ne è passata di acqua sotto i ponti e i due ‘litiganti’ hanno ripreso il loro dialogo, con l’americano che ha chiesto scusa per il comportamento in corsa di quel Tour. La storia, del resto, gli ha voltato le spalle e da una Stella Polare si è trasformato in una sorta di buco nero. E’ tornato a parlare Simeoni di quel che fu e alcune riflessioni a il Giornale meritano attenzione.

Qualche anno fa ci siamo incontrati e ci siamo chiariti. È vero, a quella rincorsa che fece per venirmi a riprendere quando ero in fuga in una tappa del Tour de France 2004 (da Annemasse a Lons-le-Saunier) intimandomi di staccarmi è seguito un gesto che non potrò mai dimenticare: dal Texas ha preso l’aereo per venire a Roma a chiedermi scusa. Un gesto di grandissima umiltà“, le parole dell’ex ciclista italiano.

Armstrong che ha pagato il fio con la radiazione voluta dall’Usada – Agenzia Antidoping Usa e la privazione dei suoi sette successi nella Grande Boucle. Un sentirsi invincibile che a distanza di tempo porta comunque anche a un pensiero preciso di Simeoni: “Lance ha pagato tanto, più di questo cosa gli si dovrebbe fare? Merita di essere riabilitato. Anche perché nel nostro ambiente, in quegli anni, è passato per pulito anche chi pulito non era“.

Il ciclismo da quel momento ha cercato di darsi un ordine nuovo, ma è chiaro che la lotta al doping sia sempre la priorità per avere una credibilità crescente.

Foto: LaPresse

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