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Volley, la favola di Yuri Romanò: dalla A2 alla finale europea da fenomeno. E ora fate giocare i giovani italiani!

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L’Italia sta soffrendo nella Finale degli Europei 2021 di volley maschile, è sotto 1-2 e nel quarto set fatica a dare la spallata a una scatenata Slovenia, che vede vicinissimo il tanto agognato traguardo. Daniele Lavia firma tre aces consecutivi nella fase centrale del parziale, ma Tine Urnaut e compagni non fanno una piega e rientrano fino al 21-20. Qui entra in gioco Yuri Romanò, un ragazzo sconosciuto al grande pubblico e il cui nome era sembrato anche di poco interesse per gli addetti ai lavori (non per noi di OA Sport, dove ci eravamo già soffermati su di lui). L’opposto ha già giocato qualche scampolo di partita, ma nella fase a gironi.

Aveva sì convinto, ma l’atto conclusivo di una rassegna continentale, tra l’altro in apnea, è davvero tutta un’altra cosa. Tra l’altro il 24enne non ha mai giocato nemmeno un minuto in SuperLega! Sì, questo ragazzo nato a Monza il 26 luglio 1997 non ha mai calcato il palcoscenico del massimo campionato italiano. Sembra incredibile. Il CT Fefé De Giorgi conosce però tutto il suo potenziale e lo spedisce nella mischia per dare la svolta all’atto conclusivo.

La mossa è azzeccatissima: coach Alberto Giuliani e i suoi uomini, capaci di tessere una tela meravigliosa per due ore di gioco, non conoscono la nostra arma segreta, non sanno che è un mancino di qualità e non possono immaginare tutta la grinta che ha in corpo. Yurì Romanò, entrato al posto di un comunque valido Giulio Pinali, è il grimaldello che fa saltare la trincea balcanica: firma il determinante ace del 24-20 nel quarto set, poi inventa un tie-break da brividi in cui segna quattro punti di fila per risalire dallo 0-3 e chiude con addirittura 11 punti a referto e un fantascientifico 90% in attacco! Numeri da autentico fenomeno, da protagonista di un film da premio Oscar: il ragazzo che non ti aspetti, quello che non conosce certi contesti, che entra nella partita più importante e risulta determinante.

Il brianzolo aveva iniziato la sua carriera tra Bollate e i Diavoli Rosa di Brugherio, poi era passato tra Potentino e Olimpia Bergamo, sempre in Serie A2. Si vede che è un ottimo prospetto, ma resta in cadetteria e disputa due annate con Siena. Finalmente nell’ultima stagione Milano si accorge di lui e lo mette sotto contratto, ora i meneghini si coccolano un gioiello e tra qualche settimana lo vedremo in SuperLega (forse…).

Un gioiello che, però, sulla carta, dovrà fare da riserva al francese Jean Patry, fresco Campione Olimpico. E siamo al solito punto: i giovani italiani che non trovano spazio. Sarà così anche per una delle più belle favole di questa grande estate? Oppure riuscirà a farsi preferire al transalpino? Intanto a Trento giocheranno titolari Alessandro Michieletto e Daniele Lavia, i due schiacciatori protagonisti di questa cavalcata. Non era mai successo, nella storia recente, che un giocatore di Serie A2 balzasse agli onori della cronaca con la Nazionale in un evento di questa portata.

Photo LiveMedia/Alessio Tarpini

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