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Ciclismo, Filippo Baroncini campione del mondo Under23! Stoccata devastante e vittoria in solitaria!

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Dalla delusione d’argento di Trento ad un trionfo tutto d’oro in quel di Lovanio. Nel giro di otto giorni è cambiato totalmente il morale di Filippo Baroncini, così come è cambiato soprattutto il suo status: l’azzurro si laurea campione del mondo under 23, con una stoccata magistrale sul finale in un percorso da Classiche del Nord come quello iridato di Lovanio. Per il Bel Paese è il secondo titolo consecutivo nella categoria dopo quello di Samuele Battistella nel 2019. Da segnalare in ogni caso la prova di squadra eccezionale da parte della compagine guidata da Marino Amadori, perfetta dal primo all’ultimo chilometro.

Percorso molto insidioso, magari non dal punto di vista altimetrico, ma sicuramente per quanto riguarda le strade. Già nel tratto di trasferimento diverse cadute in gruppo, che poi si sono succedute subito dopo il via. Alla fine, di forza, è andata via la fuga, tre uomini all’attacco: Gleb Karpenko (Estonia), Logan Currie (Nuova Zelanda) e Adam Ward (Irlanda). Il gruppo ha gestito al meglio la situazione, con 4′ di ritardo, senza però concedere troppo.

Entrati nel circuito sono cambiate le carte in tavola: davanti sono stati raggiunti i fuggitivi della prima ora e si è formato un drappello di una decina di uomini. L’azzurro Luca Colnaghi è stato tra i fautori, con lui anche Tomas Kopecky (Repubblica Ceca), Finn Fisher-Black (Nuova Zelanda), Mauro Schmid (Svizzera), Fabio Costa (Portogallo), Kevin Vermaerke (Stati Uniti), Jarrad Drizners (Australia), Daan Hoole (Olanda) e Anders Johannessen (Norvegia).

Alla fine del penultimo giro l’elvetico Schmid è riuscito ad avvantaggiarsi in solitaria, staccando tutti i rivali, raggiunti da un gruppo spedito tirato dall’Olanda. Sulla penultima ascesa, a 5 chilometri dal traguardo, azione mostruosa di Filippo Baroncini: uno scatto strepitoso dell’azzurro, a ricordare il Philippe Gilbert dei bei tempi. Staccati tutti i rivali: 5”, 10”, 15” di margine, con tutti i compagni di squadra a rompere i cambi in gruppo. 

Il corridore tricolore è riuscito a gestire al meglio il vantaggio, godendosi al meglio l’ultimo chilometro con la certezza di aver vinto e di poter alzare in tranquillità le braccia al cielo. Dietro di lui le altre medaglie sono andate all’eritreo Biniam Ghirmay Hailu e all’olandese Olav Kooij, con Michele Gazzoli e Filippo Zana festanti, rispettivamente in quarta e settima piazza.

Photo LiveMedia/Luca Tedeschi

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