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Laver Cup 2021, Matteo Berrettini vince il braccio di ferro con Felix Auger-Aliassime, Europa sale sul 2-0

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La prima vittoria dell’Italia nella storia della Laver Cup arriva dopo una vera e propria guerra. Matteo Berrettini necessita del super tiebreak per battere in rimonta un mai domo Felix Auger-Aliassime, numero 11 del mondo e a tanto così da essere una minaccia sempre più grande per i primissimi della classe. Il canadese ha giocato una partita superba per la quasi totalità delle due ore e cinquantadue minuti in cui si è stati sul campo, per buoni tratti toccando vette più alte del romano che ha faticato più del solito al servizio. Ma l’azzurro è ormai un giocatore che ha imparato a soffrire, è un top 10 conclamato: trovando le pieghe giuste per rimettere in piedi la partita e speculando su dei momenti di tremore del suo avversario, si porta a casa il secondo punto su due per il Team Europa con il punteggio di 6-7 7-5 10-8 dopo la prima tranche di match della prima giornata.

In avvio l’azzurro appare abbastanza sicuro con il servizio, con cui conquista i suoi primi due giochi a zero. Il romano pare in palla e nel quinto gioco ha anche due palle break, ma il canadese si salva con un’ottima prima e ringrazia Matteo che spara fuori il dritto. Il set cambia improvvisamente padrone nel game successivo: Auger-Aliassime trova il giusto ritmo in risposta, allungando gli scambi e scommettendo sulla resistenza di Berrettini. Che, tra un errore e l’altro, offre quattro palle break al suo avversario, cedendo sull’ultima e dando il lasciapassare al nordamericano.

Il set non è però finito: Matteo è bravo a mettersi alle spalle il brutto momento e torna a macinare il suo gioco, sapendo di dover fare qualcosa in più in risposta. E nell’ottavo gioco, salva due set point instillando il dubbio in Auger-Aliassime, che inizia a risentire delle occasioni mancate: errori di dritto ed un doppio fallo permettono all’azzurro di colmare il gap. Ma senza pressione, il canadese torna a far male in risposta: nel dodicesimo gioco fiacca la resistenza di un Berrettini più falloso del solito costringendolo a salvarsi per ben cinque volte dall’abdicare, per poi raccogliere i frutti nel tie-break mettendo più precisione quando conta e portandosi a casa la prima frazione dopo un’ora e ventidue minuti. 

La partita è una battaglia campale. Auger-Aliassime è cresciuto molto, acquisendo molta più sicurezza nei propri mezzi dopo la semifinale agli ultimi US Open. L’inizio della seconda frazione vede però entrambi incorrere in qualche incertezza; entrambi hanno due chance di break all’alba di questo set che vengono prontamente annullate. Da lì un lungo periodo in cui comandano i servizi, fino al cinque pari: Matteo deve tirare fuori la sua prima micidiale per non permettere all’avversario di non servire per il match e poi, approfittando degli errori di rovescio del canadese, si guadagna la seconda frazione, durata anch’essa più di un’ora di gioco.

Il super tiebreak è il finale più giusto per questa partita vissuta pericolosamente sul filo dell’equilibrio. Chi limita gli errori riuscirà a portarsi a casa il punto: il primo a scivolare è Matteo mandando in corridoio una sventagliata di dritto, ma il nordamericano si fa riprendere con il settimo doppio fallo della sua partita. Auger-Aliassime pare poter diventare il padrone del match dopo che Berrettini sbaglia la stop volley forse più facile della sua carriera, ma nel doppio turno di servizio successivo butta via tutto con un appoggio reso insidioso dal passante dell’azzurro per poi mandare lungo il dritto. Matteo potrebbe giocarsi tutto sul suo servizio, ma al momento di confermare il minibreak smarrisce la prima e il canadese mette tutto in equilibrio con uno scambio elaborato; l’azzurro limita i danni conquistandosi il match point dopo la stecca di dritto dell’avversario, ma la chiusura della partita è tutta nel gran passante cucito sul nastro che manda in terra il suo avversario, frustrato per il ko ma conscio di aver giocato una gran partita.

Per Berrettini non è stata la solita giornata rose e fiori al servizio: 68% di prime messe in campo ed il 70% di scambi vinti con questo fondamentali, oltre a soli sette ace. Numeri inferiori rispetto a quelli a cui ci ha abituato, che spiegano anche le tredici palle break concesse al suo avversario; ma Auger-Aliassime si dannerà l’anima per averne sfruttata soltanto una in tutta la partita, oltre a ripensare ai sette doppi falli (uno durante il super tiebreak) commessi in momenti pesanti della partita.

Foto: LaPresse

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