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America’s Cup, Max Sirena: “Luna Rossa ha pronti gli accordi coi velisti, ma dobbiamo aspettare i Kiwi. Si rischia di perdere tempo e denaro”
Max Sirena, skipper di Luna Rossa durante l’ultima America’s Cup, sta aspettando di ricevere notizie da Team New Zealand. I Kiwi, che hanno sconfitto il sodalizio italiano per 7-3 lo scorso inverno, devono ancora comunicare quando e dove si disputerà la prossima edizione della competizione sportiva più antica al mondo. L’annuncio era previsto per il 17 settembre, ma il CEO Grant Dalton ha rinviato tutto per vagliare al meglio le varie opzioni sul tavolo. L’attesa si sta rendendo snervante, anche perché in questa incertezza totale è molto difficile progettare il futuro e iniziare a lavorare a pieno regime. Luna Rossa prenderà parte alla prossima Coppa America.
Max Sirena ne ha parlato in un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport: “Abbiamo idee di massima di quello che succederà. La barca resterà sostanzialmente la stessa, volante, ma magari l’equipaggio si riduce di 2 o 3 unità e da 11 si passa a 8, quindi vorrebbe dire un cambiamento significativo. Stesso discorso sul progetto. Noi abbiamo il design team sostanzialmente definito, ma fino a quando i neozelandesi non si decidono a comunicare le novità è inutile a mettersi a lavorare. Abbiamo pronti gli accordi anche con i velisti, ma fa troppa differenza se si gareggerà nel 2025 o nel 2023 o nel 2024. Conviene aspettare l’annuncio ufficiale e poi pianificare il nostro impegno. Muoversi prima significa rischiare di buttare via tempo e denaro. Non c’è più una data precisa per l’annuncio, ma credo che il team di Grant Dalton lo farà entro la metà di novembre. Anche in questo caso, comunque, non c’è nulla di definitivo“.
Il velista ha proseguito: “Non so proprio fare nessuna previsione su cosa annunceranno. Parlano di 4 sedi con Auckland indietro nelle indicazioni. La polemica che c’è stata in questi giorni in Nuova Zelanda se trattenere la Coppa o lasciarla andare a disputare all’estero, penso che non abbia ancora un vincitore. Quello che mi pare che si possa dire è che quando ci sono queste discussioni e la si tira tanto per le lunghe di solito il prodotto finale (la America’s Cup in questo caso) si deprezza. Vedremo come andrà a finire fra Irlanda, Spagna e Arabia Saudita, oltre alla Nuova Zelanda (le sedi ipotizzate sono Cork, Barcellona/Valencia e Jeddah, oltre alla permanenza ad Auckland, n.d.r.). Mi aspetto di tutto. Ma se è vero che alcune delle location indicate sono disposte ad offrire il doppio di quello che accade ad Auckland, allora credo che sia dura tenere la Coppa fra i Kiwi… In ogni caso meglio aspettare, le sorprese sono all’ordine del giorno“.
E quando pensa all’ultimo inverno: “Tutte le volte che riguardo le regate della finale contro Team New Zealand penso che avremmo potuto vincerne un paio in più. E dunque mi prende un po’ di rammarico, ma poi penso anche che quello che ha mostrato quella regata è che loro avevano qualcosa in più di noi in velocità della barca. Quindi alla fine avrebbero vinto comunque. Sono stati bravi a mettere in acqua una barca molto performante. E come sempre hanno sfruttato il vantaggio di essere partiti prima di tutti nella progettazione“.
Foto: Luna Rossa Press