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Masters1000 Indian Wells, sorteggio tabellone italiani: Matteo Berrettini e Jannik Sinner, incrocio agli ottavi in vista

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L’attesa del sorteggio del Masters 1000 di Indian Wells è terminata, e per i colori italiani ha riservato, un po’ come agli US Open, una sola parte del tabellone. Stavolta si tratta di quella bassa, e ci sono, per forza di cose, meno presenze azzurre: sono infatti in sei a tentare di farsi strada in California, in attesa degli esiti delle qualificazioni che potrebbero ancora cambiare le carte in tavola.

MATTEO BERRETTINI
Per il romano, numero 5 del seeding, c’è il bye al primo turno, così come c’è per tutte le 32 teste di serie dato il tabellone a 96. Il suo cammino inizia dunque dal secondo turno, con l’americano Denis Kudla (2-2 nei precedenti, che poi sarebbero 3-3 considerando qualificazioni e Challenger) o un qualificato. Potenziale sfida con l’altro USA Taylor Fritz (0-1, Coppa Davis 2019) al terzo turno. Quest’ultimo non dovrebbe essere impensierito dall’argentino Federico Coria o dal connazionale Brandon Nakashima, che però è un pochino più complicato da affrontare. Il lato di quarti di finale è quello del tedesco Alexander Zverev (che però non si porta da casa la sicurezza di arrivarci), ma agli ottavi c’è il potenziale derby con Jannik Sinner, capace di diventare una sfida tra due che si rispettano e spesso si allenano anche insieme.

JANNIK SINNER
Abbiamo appena citato il possibile scontro tricolore tra i primi due giocatori d’Italia secondo il ranking ATP; per il ventenne reduce dal bis di Sofia c’è però un ostacolo particolare che può essere più complesso per arrivarci. Posto il suo status di favorito sia contro l’australiano John Millman che contro lo statunitense Jack Sock, che agli US Open ha dato qualche segnale di vita che mancava da un po’ con il terzo turno. E a tal proposito, può tornare lo scontro con John Isner: l’unico uomo ad aver quasi eliminato Nadal al primo turno al Roland Garros (era il 2011) riporta alla mente il precedente di Cincinnati, del quale Sinner porta ancora un ricordo ben più che vivo. In breve, se l’altoatesino vorrà accumulare punti per le Finals, dovrà fare una scalata non da poco.

GIANLUCA MAGER
Il sanremese è il terzo in ordine di comparsa nel tabellone: dovrà subito vedersela con l’ungherese Marton Fucsovics, che non affronta da cinque anni (Challenger a Roma, nel quale perse in maniera ben più che netta). La forma di Mager è buona, quella del magiaro meno: tra US Open, Metz e San Diego ha sempre perso al primo turno. Dovesse passare, il ligure si troverebbe a giocare da sfavorito con il francese Gael Monfils, che l’ha demolito con un doppio 6-2 in 50 minuti nei quarti di Sofia (ma, questo è abbastanza chiaro, difficilmente si riverificherà una situazione simile).

LORENZO SONEGO
Il suo è un tabellone irto di pericoli a ogni turno: al secondo potrebbe sfidare il sudafricano Kevin Anderson, ammesso che questi batta l’australiano Jordan Thompson. Con entrambi non c’è nessun precedente; ce ne sono due, invece, con il francese Gael Monfils (bilancio di 1-1, l’ultimo a Roma durante la cavalcata del torinese fino alla semifinale). Arrivare agli ottavi significherebbe con buonissime probabilità dover sfidare Zverev, anche lui con diversi avversari interessanti nel suo radar. Per il momento pensare più avanti è un po’ difficile, ma potrebbe accadere nelle condizioni giuste.

LORENZO MUSETTI
Per il toscano, che in questa seconda parte di stagione non è stato per nulla all’altezza della prima finora, esordio difficile da decifrare con lo spagnolo Albert Ramos-Vinolas. La sfida vera, però, la vorrebbe indubbiamente giocare subito dopo, se non altro perché contro il canadese Felix Auger-Aliassime, a Barcellona, stava letteralmente dominando prima di essere bloccato dalla schiena. In caso di successo e impresa, si aprirebbero scenari veramente interessanti, visto il genere della parte di tabellone.

FABIO FOGNINI
Per il taggiasco la questione è molto semplice: intanto c’è da battere, con buone probabilità, il tedesco Jan-Lennard Struff (opposto al colombiano Daniel Elahi Galan) all’esordio, cosa che ha già fatto in Canada quest’anno. In seconda battuta, eventualmente, il pensiero è da rivolgere a Stefanos Tsitsipas, con il greco che è già stato per due volte vincitore, prima a Stoccolma (indoor) e poi al Foro Italico. L’occasione di fare punti per Fognini non sembra perciò essere particolarmente sfruttabile. Qui è andato davvero bene solo nel 2014, quando uscì agli ottavi per mano dell’ucraino Alexandr Dolgopolov, che non faceva impazzire soltanto il ligure con il suo tennis.

Foto: LaPresse

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