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Boxe, Deontay Wilder sospeso per 6 mesi: si è rotto la mano destra contro Fury, serve l’operazione
Deontay Wilder ha ricevuto una sospensione medica di sei mesi dopo il ko rimediato sabato scorso contro Tyson Fury nel match che metteva in palio il Mondiale WBC dei pesi massimi. Lo statunitense, andato definitivamente al tappeto nell’undicesimo round, era stato portato d’urgenza in ospedale e i primi esami hanno evidenziato una rottura della mano destra dietro alla terza nocca. Il pugile dovrà sottoporsi a un intervento chirurgico la prossima settimana e non potrà tornare sul ring fino al prossimo 8 aprile, a meno che un medico non lo autorizzi a combattere anticipatamente.
Il ribattezzato Bronze Bomber aveva mandato al tappeto il Campione del Mondo per ben due volte, dopo il knockdown subito nella terza ripresa, ma successivamente era andato in grande affanno fisico e tecnico, rimediando così la sconfitta contro il britannico. Non è chiaro il momento in cui si sia rotto la mano durante l’incontro andato in scena alla T-Mobile Arena di Las Vegas (Nevada, USA): forse proprio in concomitanza con i violentissimi pugni inflitti a Gipsy King durante la quarta ripresa?
Deontay Wilder dovrà dunque restare fuori a lungo. Il suo manager Shelly Finkel ha parlato di un possibile rientro ad aprile-maggio del 2022, ma chiaramente non si tratterà di un match per il titolo iridato. Tyson Fury, invece, dovrà difendere la cintura contro Dillian Whyte (ammesso che quest’ultimo regoli lo svedese Otto Wallin il prossimo 30 ottobre) e spera successivamente in un incontro per la riunificazione contro il Campione del Mondo WBA, WBO, IBF, IBO (l’ucraino Oleksandr Usyk concederà la rivincita al britannico Anthony Joshua).
Foto: LaPresse