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Sci Alpino

Sochi 2014: Maria Riesch e Julia Mancuso, programmate per vincere

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Sono diverse, diversissime Maria Riesch e Julia Mancuso, perlomeno fisicamente e caratterialmente: molto più “personaggio” la seconda, molto più riservata, anche se non certo un’antidiva, la prima. Hanno in comune il fatto di essere due campionesse dello sci alpino contemporaneo, ma anche in questo differiscono notevolmente.

Perché Maria Riesch, sposata Höfl, è il prototipo della regolarità. Nelle ultime sette stagioni, non è mai scesa dal podio finale di Coppa del Mondo: discesa, slalom, superg e combinata principalmente, ma talvolta anche il gigante hanno esaltato le sue doti di tecnica, dove c’è da essere tecnici, e scorrevolezza,dove c’è da essere scorrevoli. Per questo ha vinto nelle discipline e nelle piste più varie, per questo negli anni si è ritagliata il ruolo di anti-Vonn e nel 2013 è stata l’unica a restare in scia, seppur a debita distanza, da una monumentale Tina Maze. Oltretutto non sente minimamente la pressione del grande evento: sei medaglie mondiali (due ori e quattro bronzi), tre medaglie olimpiche, addirittura tutte d’oro, con il grande bis odierno in supercombinata.

Ma in quanto ad essere fenomeni dei grandi eventi, Julia Mancuso potrebbe tenere un corso. La bella californiana si eclissa per mesi e stagioni intere: ha terminato solo una volta sul podio della Coppa del Mondo assoluta, non ha mai vinto una coppetta di specialità, accontentandosi di “appena” sette gare. Eppure, cinque medaglie mondiali e quattro allori olimpici, dal trionfo in gigante a Torino 2006 sino ad oggi, la rendono una delle atlete più vincenti della storia. Non ha mai fatto mistero, negli anni, di infischiarsene della Coppa del Mondo e di non fari drammi nemmeno se, come accadeva nei primi mesi di questo inverno, faticava a chiudere nelle trenta: per lei, l’importante è il grande evento, le Olimpiadi in modo particolare. It’s the american way, direbbe qualcuno per descrivere questa mentalità, tipicamente a stelle e strisce, che porta a focalizzarsi unicamente per l’appuntamento a cinque cerchi: d’altronde, anche gli stessi mass-media americani quasi ignorano i successi in un circuito lungo e impegnativo come la CdM per focalizzarsi unicamente sui medal event. Si può essere d’accordo o meno con questo atteggiamento, ma non si può non riconoscere la straordinarietà di una campionessa e di un personaggio come Julia Mancuso.

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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