Ginnastica e cultura fisica
Ginnastica ritmica, chi è Sofia Raffaeli: pittrice di un bronzo storico ai Mondiali. Talento immenso a 17 anni
Sofia Raffaeli ha compiuto un numero da fuoriclasse: debuttare ai Mondiali di ginnastica ritmica e salire sul podio, nella stessa giornata. A Kitakyushu (Giappone) l’azzurra si è consacrata alla prima grande occasione utile e lo ha fatto in una gara dall’elevato spessore tecnico, in una rassegna iridata che annovera tutte le big del circuito internazionale (eccezion fatta per la stella Linoy Ashram) nonostante la vicinanza con le Olimpiadi di Tokyo 2020.
L’azzurra si è messa al collo una meravigliosa medaglia di bronzo al cerchio, meritato premio per un esercizio impeccabile sotto ogni punto di vista: espressività, intesa con l’attrezzo, connubio con la musica (ha scelto la sempre toccante “Montecchi e Capuleti”), difficoltà esibite, pulizia di esecuzione.
Il rilevante 27.850 con cui i giudici l’hanno valutata è emblematico e certifica la caratura tecnica di questa ragazza, che ora sarà conosciuta anche al grande pubblico. Sofia Raffaeli non è assolutamente una novità per i grandi appassionati della disciplina e, anzi, era attesissima a questa competizione, anche se riuscire a ottenere questo risultato di lusso era tutt’altro che scontato. Indubbiamente è un nuovo asso nella manica che l’Italia potrà sfoggiare per i prossimi anni e che sicuramente ci farà divertire, perché i numeri sono tutti dalla sua parte e le doti sono indiscutibili. Conosciamo meglio questa azzurra che si unisce alle altre grandi individualiste Milena Baldassarri e Alexandra Agiurgiuculese.
Sofia Raffaeli ha 17 anni (è nata il 19 gennaio 2004) ed è marchigiana (è venuta alla luce a Chiaravalle, in provincia di Ancona). Cresciuta alla Faber Fabriano sono la guida delle tecniche Julieta Cantaluppi e Kristina Ghiurova, è in forza al Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro. Le amiche le hanno affibbiato il soprannome di Formica Atomica: un po’ per la sua naturale esplosività e per la sua attitudine al lavoro, un po’ anche per la corporatura minuta ed esile ma capace di esaltarsi nelle occasioni che contano.
L’azzurra è una ginnasta completa e abile con tutti gli attrezzi, ma soprattutto non si spaventa di fronte alle difficoltà: il passaggio da junior a senior è spesso complicato, soprattutto se effettuato in piena emergenza sanitaria, ma la nostra portacolori non sembra averne risentito e soprattutto non è timorosa o spaventata quando si trova in contesti probanti come quello odierno, alle prese con fuoriclasse affermate come le gemelle russe Dina e Arina Averina, la bielorussa Alina Harnasko, la bulgara Boryana Kaleyn e via dicendo.
La stagione della poliziotta era stata strepitosa fino a oggi, a maggior ragione se consideriamo che era al debutto tra le senior: quattro podi in Coppa del Mondo (seconda con le clavette a Sòfia, seconda col nastro e col cerchio a Tashkent, bronzo col nastro sempre nella capitale bulgara), finale all-around e con le clavette agli Europei (ottavo posto in entrambi i casi), secondo posto nel concorso generale ai Campionati Italiani Assoluti. Risultati che non sono bastati per strappare una convocazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020: la DT Emanuela Maccarani le preferì Alexandra Agiurguculese, anche se era finita davanti alla friulana praticamente in tutte le occasioni.
Sofia Raffaeli ha riportato il tricolore sul podio iridato a tre anni di distanza dai sigilli di Milena Baldassarri (argento al nastro) e Alexandra Agiurgiuculese (bronzo alla palla), per la quarta volta nella storia considerando anche il bronzo di Samantha Ferrari alle clavette nel 1991. La marchigiana è così la prima azzurra a conquistare una medaglia ai Mondiali al cerchio. L’appetito vien mangiando: domani le qualificazioni con clavette e nastro, sperando di agguantare il pass per le Finali di Specialità.
Photo LiveMedia/Fabrizio Carabelli