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Boxe, l’Italia ritrova ossigeno e medaglie mondiali. Mouhiidine e Cavallaro aprono la risalita, ora le semifinali per sognare

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Salvatore Cavallaro e Aziz Abbes Mouhiidine (in rigoroso ordine alfabetico) hanno riportato l’Italia sul podio ai Mondiali di boxe. O, per meglio dire, hanno garantito quantomeno la medaglia di bronzo al Bel Paese in un evento di caratura globale dopo addirittura otto anni di digiuno. Nelle ultime tre edizioni della rassegna iridata (2015, 2017, 2019) e nelle ultime due Olimpiadi (Rio 2016 e Tokyo 2020) nessun azzurro era riuscito a spingersi fino almeno alle semifinali.

Uno zero pesantissimo nel medagliere del pugilato italiano, che stava chiaramente soffrendo una crisi di risultati decisamente significativa. La mancata qualificazione di azzurri all’ultima edizione dei Giochi (va detto: complice un meccanismo di accesso oggettivamente lacunoso e totalmente da rivedere) rappresenta in maniera inequivocabile il punto più basso della nobile arte (dilettantistica) alle nostre latitudini.

I Mondiali 2021, in scena alla Stark Arena di Belgrado, ci hanno quantomeno regalato due sorrisi in termini di metallo e prestazioni comunque confortanti anche da parte di Federico Serra e Gianluigi Malanga, eliminati rispettivamente ai quarti ed agli ottavi di finale dopo aver offerto due prove generose (e che forse avrebbero meritato un altro esito).

Dopo anni di vacche magre si ritorna a respirare, con la consapevolezza che questo deve essere soltanto il primo passo di un nuovo ciclo. Il doppio podio già sicuro in terra serba deve rappresentare l’inizio di un cammino che condurrà alle Olimpiadi di Parigi 2024 e Los Angeles 2028, con la speranza che si possa tornare a essere protagonisti in campo internazionale. La Nazionale vista in terra balcanica è risultata di nuovo competitiva dopo i passaggi a vuoto delle ultime stagioni, ma ora è necessario accelerare per recuperare il terreno perso.

Puntiamo con convinzione alle semifinali, in programma giovedì 4 novembre. Salvatore Cavallaro sarà impegnato attorno alle ore 15.00 contro il cubano Yoenlis Hernandez Martinez tra i 75 kg. Il nostro peso medio è atteso da un ostacolo decisamente impegnativo: il 26enne siciliano dovrà fare i conti col 24enne caraibico, forse più abile in fase difensiva che in attacco e che si presenta particolarmente accreditato. Sulla carta l’azzurro parte sfavorito, ma non battuto: ha tutti mezzi per cercare il colpaccio, deve provarci e credere fino in fondo.

Aziz Abbes Mouhiidine salirà sul ring attorno alle ore 21.00, nell’ultimo match della sessione serale contro lo spagnolo Emmanuel Reyes Pla tra i 92 kg. Il nostro peso massimo si distingue per il suo gioco di gambe, per la velocità e la destrezza, per la precisione dei colpi (anche se spesso sembrano un po’ troppo morbidi). Il 23enne campano incrocerà il 28enne di origini cubane, eliminato ai quarti di finale delle Olimpiadi di Tokyo 2020 dal “connazionale” Julio Cesar La Cruz, poi vincitore della medaglia d’oro e impegnato nell’altra semifinale di questa rassegna iridata (dove è chiaramente il favorito). Si preannuncia un match durissimo ma in cui l’azzurro potrebbe giocarsi le sue carte.

L’ultimo italiano finalista ai Mondiali fu Clemente Russo, che nel 2013 si laureò poi Campione del Mondo tra i pesi massimi. In quell’edizione arrivarono anche i bronzi di Roberto Cammarelle tra i supermassimi e di Domenico Valentino tra i leggeri. Furono le ultime gioie prima di otto anni di delusioni.

Foto: Florent Lepaga (Boxing Road to Tokyo)

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