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Parigi-Bercy, Jannik Sinner sbatte sul muro di Carlos Alcaraz. Oggi lo spagnolo ha un gioco più completo

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Jannik Sinner si è di fatto complicato assai la vita in termini di corsa alle ATP Finals con la sconfitta contro lo spagnolo Carlos Alcaraz. L’azzurro forse non aveva neppure previsto di arrivare già a questo punto all’inizio dell’anno, ma una volta che ci si è trovato ha provato a giocarsi tutte le sue carte. Una fetta importante di queste, però, è stata letteralmente  bruciata da un tabellone perfido, che gli ha messo davanti un giocatore complicato nonostante la fiducia accumulata.

Quello che è successo nella giornata di oggi è che, al netto dei momenti che a volte sono stati davvero scortesi con l’azzurro (basta vedere in questo senso l’inizio del tie-break del primo set), Alcaraz è riuscito a far valere una notevole varietà di colpi, con un gioco ad altissimo margine di rischio che è riuscito a far quadrare all’interno del campo 1.

Questa maniera di andare in campo è, per buona misura, la stessa che è riuscito a mettere in mostra a New York, e per oltre il doppio del tempo di Parigi, contro Stefanos Tsitsipas, quando ha sconfitto il greco in cinque set e poi è arrivato ai quarti di finale, dove si è poi ritirato con il canadese Felix Auger-Aliassime.

Sinner, dal canto suo, non è riuscito a far valere le sue armi, legate in particolare a una pressione da fondo che quando è quella nota sa essere letale: i 26 errori gratuiti ne sono una prova importante. Non è riuscito, se non a tratti, a contenere le variazioni del gioco dello spagnolo.

Quest’ultimo, inoltre, è riuscito quasi a dimenticare il fatto di aver giocato già per quasi tre ore il giorno precedente, con il francese Pierre-Hugues Herbert. Altro fattore, questo, che ha forse un po’ sorpreso un Sinner che, ad ogni modo, nel corso della partita ha sprecato per buona misura a rete, suo storico tallone d’Achille che sta migliorando, ma che è ancora la parte più in costruzione del suo gioco. E lo stesso discorso vale per la prima di servizio, un colpo diventato più importante nel corso del 2021. Si tratta di situazioni che, in chiave 2022, potranno essere migliorate in quel poco che l’inverno concederà, visti gli impegni.

Ed è quest’ultimo tema, quello della programmazione del finale di anno, che coinvolgerà sia l’italiano che lo spagnolo: entrambi sicuramente impegnati la settimana prossima (l’uno a Stoccolma o a Milano a seconda della situazione, l’altro di sicuro all’Allianz Cloud alias PalaLido) e con certezza di scena nell’attuale format della Coppa Davis.

Per Alcaraz la parte importante è l’aver sconfitto Sinner sul terreno forse preferito dell’altoatesino, il veloce indoor (per quanto quello di Bercy sia stato rallentato in maniera impressionante, per chi ricorda che cos’erano quei campi solo vent’anni fa). Non si parla in questo caso di adattabilità a tutte le superfici, dal momento che il tentativo di dare dell’uniformità generalizzata ha ridotto la validità di tale considerazione, pur ancora parzialmente presente. Si tratta, invece, di un segnale di livello: al momento può metterlo in difficoltà ovunque. E in questo caso l’ha battuto.

Foto: LaPresse

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