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Rugby
Rugby, Italia-Argentina: Pumas alla ricerca di se stessi
Torna in campo la nazionale italiana di rugby dopo il match di sabato scorso contro gli All Blacks e a Treviso arriva un’altra formazione della Rugby Championship, l’Argentina. Una sfida molto attesa, perché questa volta il risultato sarà importante per capire lo stato di salute degli azzurri in vista del prossimo 6 Nazioni.
Se gli All Blacks erano fuori portata, infatti, l’Argentina è una formazione di assoluto livello, ma non imbattibile. Questo nonostante gli azzurri non battano i Pumas dal 2008, ma dal 2017 (ultimo match tra le due formazioni) e oggi tante cose sono cambiate. In casa Italia, ma anche in quella dei sudamericani. Che sembrano aver perso un po’ quello slancio trovato con l’ingresso nella Rugby Championship e nel Super Rugby con i Jaguares.
L’ultimo ex Tri Nations ha visto gli argentini perdere sei partite su sei e il gap con Nuova Zelanda, Sudafrica e Australia sembra essersi allargato. Ma attenzione, perché i Pumas non sono né una squadra in crisi né una squadra morbida d’affrontare. Ne sa qualcosa la Francia, che settimana scorsa ha faticato a superare 29-20 gli argentini e lo ha fatto solo al termine di un match durissimo.
Proprio l’aspetto fisico sarà importante sabato per gli azzurri. Gli argentini sono cattivi, sfibranti, logoranti, puntano sulla provocazione fisica per mettere in difficoltà gli avversari e non farli ragionare. Hanno una mischia di grande qualità e la mano di un grande ex tallonatore come Ledesma in panchina si vede. Il ct ha forgiato una squadra ostica nei primi otto uomini, pesante e aggressiva, spesso oltre il limite consentito.
Dall’altra parte, però, l’Argentina rispetto al recente passato sembra aver perso qualità e smalto nella sua trequarti. Anche con la Francia si sono visti molti errori banali e i Pumas faticano a costruire azioni d’attacco realmente pericolose. L’Italia, dunque, dovrà in primis limitare al massimo gli errori in difesa e non regalare facili palloni in contrattacco all’Argentina; combattere alla pari in mischia e sfruttare la qualità e la fantasia dei Garbisi, degli Ioane e dei Minozzi per colpire lei per prima e trovare quel successo che ormai manca da troppo tempo.
Foto: LaPresse