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Sci di fondo
Sci di fondo, le favorite per la Coppa del Mondo 2021-2022: Therese Johaug vince ciò che vuole, ma l’obiettivo sarà Pechino
Il 26 novembre sarà il giorno in cui si alzerà il sipario sulla XLI Coppa del Mondo femminile di sci di fondo. I riflettori saranno puntati, per l’ennesima volta, su Therese Johaug, la donna più forte di quest’epoca (e non solo). Nel ginepraio storico-statistico in cui i cambi di format hanno fatto sprofondare la disciplina, è purtroppo passato sottotraccia un primato stabilito dalla trentatreenne norvegese durante lo scorso inverno. La scandinava ha raggiunto quota 76 vittorie nelle gare distance, scavalcando la connazionale Marit Bjørgen, arrivata a 74.
Certo, Bjørgen rimane inarrivabile in termini assoluti, perché tenendo in considerazione ogni prova di primo livello Marit si è issata a 131 successi complessivi, mentre Therese è attualmente a 87. Cionondimeno il record relativo alle prove di distanza testimonia la grandezza di Johaug, che nei prossimi mesi proverà a sfatare il tabù olimpico. Infatti lo “scricciolo atomico” di Dalsbygda non ha ancora primeggiato nel contesto a Cinque cerchi! A Vancouver 2010 era troppo giovane per competere con la già citata Bjørgen e Justyna Kowalczyk, a Sochi 2014 è mancata la zampata vincente, mentre a Pyeongchang 2018, quando sarebbe stata dominante, fu tagliata fuori dalla famigerata squalifica ricevuta per aver commesso una grossa ingenuità in tema di normativa antidoping.
I presupposti perché la norvegese possa colmare la lacuna olimpica ci sono tutti. Lo dimostra il fatto di avere conquistato 8 delle ultime 9 medaglie d’oro nelle gare iridate di distanza a cui si è presentata al via, mancando il successo solo quando il meteo è impazzito. Parliamoci chiaro, a partire dal 2015-16, Johaug è stata pressoché imbattibile. Se non ha vinto qualcosa è perché non ha potuto o non ha voluto conquistarlo e, a ben guardare, le sue sconfitte si contano sulle dita di una mano. Se anche Pechino 2022 dovesse “respingerla”, allora si potrebbe parlare a tutti gli effetti di maledizione.
Cionondimeno il passare del tempo è inesorabile e, ormai, Therese deve confrontarsi con un paio di ben più giovani avversarie, entrambe provenienti dalla Svezia, che sognano di emularla negli anni a venire. In ordine alfabetico e anagrafico va citata per prima Ebba Andersson, classe 1997 capace di dare filo da torcere alla regina indiscussa del fondo femminile in più di un’occasione. La ventiquattrenne di Solleteå sta per la verità assumendo i contorni della grandissima piazzata, poiché ha sinora raccolto 27 podi, calcando però il gradino più alto solo una volta! D’accordo, battere Johaug non è affare semplice, ma i numeri di Andersson sono una clamorosa anomalia statistica. Quindi attenzione a lei perché, se tutto dovesse girare per il verso giusto, potrebbe far saltare il banco. Chi, invece, è già riuscita a incamerare un jackpot è Frida Karlsson, classe 1999 che a dispetto della giovane età si è già messa al collo 5 medaglie iridate (3 d’argento e 2 di bronzo), permettendosi soprattutto il lusso di sconfiggere Johaug sul terreno prediletto della norvegese. L’eclatante evento si è verificato nella 30 km di Oslo del marzo 2020. Certo, quel giorno tutte le norsk commisero l’errore strategico di non cambiare sci, ma la longilinea bionda del Västernorrland si rese comunque protagonista di un’impresa sensazionale. Karlsson non ha ancora disputato un’intera stagione ad alto livello, concentrando i suoi picchi di rendimento nei momenti in cui conta di più. Occhio, quindi, anche a Frida, perché le sue fiammate possono essere accecanti. Arriverà il momento in cui ci sarà il cambio della guardia in vetta allo sci di fondo femminile, resta solo da capire quanto è lontano il giorno in cui le svedesi d’assalto scalzeranno la fenomenale norvegese.
Al di fuori della Scandinavia, merita di essere citata Jessica Diggins, vincitrice dell’ultima Coppa del Mondo. Nel 2020-21 l’americana si è concentrata sulla classifica generale, sfruttando a meraviglia l’occasione propizia rappresentata dalle ripetute assenze di Johaug. Con la Sfera di cristallo in bacheca, è verosimile pensare che la trentenne del Minnesota punti tutto su Pechino, allo scopo di lanciare un assalto anche all’oro olimpico. Lo stesso discorso vale per le coetanee (o quasi) Heidi Weng e Ingvild Flugstad Østberg, connazionali di Johaug, che cercheranno la consacrazione a Cinque cerchi.
A proposito di Norvegia, chissà che non possa esserci anche una quarta freccia in faretra. Parliamo, ovviamente, di Helene Marie Fossesholm, classe 2001 di cui si chiacchiera da tempo. La ventenne del Buskerud ha dominato in lungo e in largo a livello giovanile, entrando nel giro della Coppa del Mondo lo scorso anno. L’impatto è stato positivo, come testimoniato da un paio di podi raccolti in Finlandia. C’è chi la indica come l’erede naturale di Johaug e il paragone potrebbe non essere così fuori luogo. Vedremo se il 2021-22 rappresenterà l’inverno della sua effettiva esplosione, o quantomeno dell’avvicinamento al gotha della disciplina.
C’è, invece, anche chi cerca redenzione. Parliamo di Natalia Nepryaeva, grande delusione dell’annata 2020-21. In contumacia delle norvegesi, rimaste sovente in patria per evitare rischi e complicazioni legati alla pandemia di Covid-19, la russa era la grande favorita per vincere la Sfera di cristallo. Invece è stata autrice di una stagione relativamente anonima. La ventiseienne del bassopiano sarmatico vale sicuramente molto di più di quanto visto lo scorso anno e non può permettersi un altro inverno difficile, soprattutto perché è stata ampiamente criticata dalla sua stessa federazione per le sue performance al di sotto delle aspettative.
Nelle prove sprint la donna potenzialmente più forte in assoluto, ovvero la svedese Linn Svahn, dovrà saltare tutta la stagione a causa di ripetuti problemi a una spalla. In tal senso, i nomi da tenere d’occhio sono la sua connazionale Jonna Sundling, la slovena Anamarija Lampic e, perché no, l’eterna norvegese Maiken Caspersen Falla, che a dispetto dei tanti acciacchi ha più volte dimostrato di essere dotata di una enorme forza di volontà e di una sagacia tattica con pochi eguali.
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Foto: La Presse