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Scacchi, Fabiano Caruana non ci sarà al Mondiale. L’italo-americano si era fermato al 4° posto nel Torneo dei Candidati

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La caccia alla corona mondiale ricomincerà nel 2022 per Fabiano Caruana. L’italoamericano, sfidante al titolo di Magnus Carlsen nel 2018 nell’unico match terminato con sole patte (12) nella storia, prima degli spareggi a cadenza veloce che hanno premiato il norvegese, è già certo di partecipare al prossimo Torneo dei Candidati. Il diritto se l’è guadagnato attraverso il secondo posto nel FIDE Grand Swiss a Riga dal 25 ottobre all’8 novembre.

Il nativo di Miami, in verità, a tornare a sfidare il detentore del titolo ci aveva provato. Aveva infatti guadagnato di diritto l’ingresso tra i Candidati del 2020, in virtù del suo status di sconfitto nel match del 2018. La manifestazione, al momento dello stop dovuto ai problemi insorti con la pandemia di Covid-19, si trovava nel gruppo dei terzi a un punto di distanza dalla coppia al comando, formata dal francese Maxime Vachier-Lagrave e da colui che avrebbe poi guadagnato il diritto di sfidare Carlsen, vale a dire il russo Ian Nepomniachtchi. A caratterizzare questa prima parte la vittoria sulla wild card di Russia Kirill Alekseenko e la sconfitta con il cinese Ding Liren, rispettivamente nel secondo e nel terzo turno.

Alla ripresa, Caruana si era imposto d’autorità proprio su Vachier-Lagrave, portandosi a mezzo punto da “Nepo”, diventato leader solitario. Di lì, due patte prima della sfida con il capoclassifica, nel frattempo scappato di nuovo a un punto di distanza in virtù dell’aver battuto Alekseenko. Ma non è stata quella patta il momento decisivo: al 12° turno, infatti, la contemporanea sconfitta dell’italoamericano con l’olandese Anish Giri e la contemporanea vittoria di Nepomniachtchi sull’altro cinese Wang Hao (che si sarebbe ritirato dal professionismo a fine torneo) hanno reso certo il fatto che un nuovo sfidante si sarebbe approcciato di fronte a Carlsen. Quell’uno, lo scorso 26 aprile, è risultato essere un uomo nato a Bryansk il 14 luglio 1990.

Da allora ad oggi, Caruana ha partecipato a diversi tornei per mantenere il proprio status di giocatore tra i più forti al mondo. Ha vinto la FTX Crypto Cup giocata sulla Playzone di chess24.com con 10 punti su 15 (secondi Giri, Nakamura, Vachier-Lagrave e So a 9, sesti Carlsen e Radjabov a 8.5), poi ha disputato diversi tornei del Grand Chess Tour. A Bucarest (cadenza classica) ha chiuso settimo (4/9), con l’azero Shakhriyar Mamedyarov vincitore. Ha poi giocato nel GCT di Parigi, comprendente un evento a cadenza rapid (9° posto) e due a tempo di riflessione blitz (8° posto nell’uno, 4° nell’altro).

Il suo periodo non semplice si è confermato alla World Cup, dov’è uscito di scena incredibilmente presto, al terzo turno, sconfitto per 1.5-0.5 dal kazako Rinat Jumabayev e lasciando aperto un buco nel tabellone nel quale si è infilato il russo Sergej Karjakin, a sua volta sfidante di Carlsen nel 2016, che tornerà a cercare l’assalto al trono iridato in virtù del fatto che è arrivato in finale (sconfitto dal polacco Jan-Krzyzstof Duda, che nel 2022 vedremo all’esordio nell’evento a otto che designa il pretendente al titolo).

Pronta la ripresa nei tornei disputati a St. Louis. Alla Sinquefield Cup, che sette anni fa gli regalò la più mostruosa performance della vita, è arrivato secondo in un tris di americani (Leinier Dominguez Perez e So) con 5.5/9, dietro al solo Vachier-Lagrave. Impegnato anche nel GCT Rapid & Blitz locale (a proposito, anche la Sinquefield Cup fa parte di questo circuito), è arrivato secondo nell’evento rapid e quinto nei due blitz, in cui ha sempre vinto Hikaru Nakamura, il quale con la cadenza veloce va a nozze.

Ai Campionati americani, Caruana non è riuscito a prendersi un titolo conseguito solamente nel 2016. Parliamo di un torneo ad altissima competitività, vinto da Wesley So con 8.5 punti su 13 davanti al nativo di Miami (7.5) e a Samuel Sevian (6.5). Per So si è trattato del secondo successo consecutivo e della terza volta da campione USA. Poi è arrivato il FIDE Grand Swiss, in cui solo l’iraniano divenuto francese Alireza Firouzja, 18 anni e prossimo a diventare il più giovane a sfondare quota 2800 ELO, è riuscito a stargli davanti. Ad ogni modo, il secondo posto gli è bastato per tornare tra i Candidati.

Foto: Bart Lenoir / Shutterstock.com

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