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Biathlon, Marte Røiseland-Olsbu vince l’inseguimento femminile a Östersund. 13ma Wierer e 20ma Vittozzi

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Quattro poligoni, 20 bersagli da centrare, carabina e sci stretti ai piedi. Sulle nevi di Östersund (Svezia) l’inseguimento femminile valido per la Coppa del Mondo di biathlon ha la sua vincitrice. Si tratta della norvegese Marte Røiseland-Olsbu che, dopo il sigillo nella pursuit del marzo 2021 a queste latitudini, ha concesso il bis trovando risposte diverse nelle frazioni di fondo rispetto alla sprint, potendosi permettere un errore nel terzo poligono. Alle sue spalle una grande Francia con il secondo e terzo posto di Anais Bescond a 4″8 (0+0+0+0) e Anais Chevalier-Bouchet a 7″0 (0+0+1+0).

Quarta posizione per Lisa Theresa Hauser che ha cercato di puntare tutto sulla precisione al poligono, arrivando con lo zero, ma non avendo una velocità adeguata sugli sci e per questo il piazzamento è ottimo a 7″9 dalla vetta, soprattutto perché l’austriaca conserva il pettorale di leader della classifica generale con 177 punti, a precedere Røiseland con 168.

Scorrendo la classifica nella top-10, troviamo in quinta posizione la tedesca Franziska Preuss a 18″8 (1+0+1+0) e le due sorelle Hanna ed Elvira Oeberg con tre e quattro errori al poligono e un ritardo di 22″2 e 23″9. Impressionanti le due padrone di casa nel fondo, dove avevano un passo per fare di meglio di questo risultato, ma è mancata precisione nelle serie di tiro. A completamento del gruppo delle migliori dieci ci sono la tedesca Denise Herrmann (2+0+0+0) a 52″9, la svizzera Lena Haecki (0+1+0+0) a 58″7 e la bielorussa Dzinara Alimbekava (2+0+0+1) a 58″7.

Per quanto riguarda le azzurre al via, Dorothea Wierer è arrivata 13ma a 1’23″2 dalla vetta e con due errori al poligono (uno nella seconda e uno nella terza serie). Peccato per Doro che senza queste imprecisioni avrebbe potuto ambire a un piazzamento ben più prestigioso. Stesso discorso per Lisa Vittozzi, 20ma a 2’00″8 con 4 quattro bersagli mancanti, di cui tre solo nella prima serie (uno nell’ultima). Un aspetto da analizzare per la sappadina, tenuto conto che l’azzurra vanta il secondo miglior shooting-time (alle spalle della sola Hanna Oeberg). C’è da lavorare per accrescere la condizione, considerato l’obiettivo olimpico di Pechino.

Foto: LaPresse

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