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Olimpiadi Invernali 2022: boicottaggio diplomatico degli Stati Uniti a Pechino. Duro messaggio della Casa Bianca alla Cina

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La decisione è di quelle pesantissime: gli Stati Uniti danno effettivo seguito al boicottaggio diplomatico delle Olimpiadi di Pechino 2022 che era stato annunciato da diverse settimane a questa parte. Una dura comunicazione in tal senso è stata rilasciata da Jen Psaki, portavoce della Casa Bianca.

Questo il testo: “L’amministrazione Biden non invierà nessuna rappresentanza diplomatica o ufficiale alle Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali di Pechino del 2022, in virtù del genocidio in corso e dei crimini contro l’umanità della Repubblica Popolare Cinese nello Xinjang e altre violazioni dei diritti umani. Gli atleti del team USA hanno il nostro pieno sostegno. Saremo con loro al 100% e tiferemo per loro da casa, ma non forniremo contributo alla fanfara dei Giochi“.

In sostanza, con il boicottaggio diplomatico americano si potrebbe aprire una strada che stavano già valutando altri Paesi in bilico, quali Australia e Regno Unito. Si tratta, in sostanza, di un messaggio che parla ai cinesi in relazione alla difesa dei diritti umani in zone come Tibet, Hong Kong e Xinjiang, oltre che sulla questione degli uiguri, che da tempo sono oggetto di autentiche persecuzioni definite dal governo USA come “genocidio”.

A pesare, con ogni probabilità, anche la vicenda di Peng Shuai, la tennista ex numero 1 al mondo di doppio che ha denunciato le molestie sessuali e costrizioni ricevute dall’ex importante membro del Partito Comunista Zhang Gaoli e, dallo scorso 2 dicembre, appare soltanto in situazioni che suonano come controllate direttamente dalle alte sfere cinesi. Una pratica, questa, già effettuata in passato con altri personaggi non sportivi di grandissima rilevanza. Tale caso ha spinto la WTA a sospendere la disputa dei tornei in Cina nel 2022 (ma non l’ITF, che nel relativo comunicato ha quasi dato corda alla narrativa viene fatta penetrare da Pechino).

Dal Ministero degli Esteri cinese giunge la seguente reazione, riportata dal portavoce Zhao Lijian: “Se gli Stati Uniti insistono nell’andare sulla propria strada adotteremo senz’altro contromisure adeguate. Le Olimpiadi Invernali non possono essere il pretesto per una provocazione politica. Sarebbe una rilevante macchia per lo spirito della Carta Olimpica e una forte offesa per un miliardo e mezzo di cinesi“.

Foto: LaPresse

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