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Scacchi, Magnus Carlsen: “A questo punto ogni patta va benissimo”. Ian Nepomniachtchi: “Oggi il piano era di non fare nulla di stupido”

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Non sono state troppe le cose significative dette da Magnus Carlsen e Ian Nepomniachtchi in conferenza stampa dopo la decima partita. Il tutto ha senso: è stata forse la meno ispirata e interessante dell’intero match mondiale. Quasi un’attesa di venerdì, dove appare evidente che ci possano essere dinamiche molto diverse considerata la situazione di punteggio (6.5-3.5 e con il fatidico 7.5 che si avvicina).

Nepomniachtchi: “Oggi era necessario soprattutto giocare normalmente senza svarioni. Il piano principale era di non fare nulla di stupido“. Carlsen si è stupito della scelta della Russa (o Petroff): “Non l’avrei mai detto. Pregavo per varie aperture taglienti di quelle che può giocare, e pensavo che se fosse stata 1… e5 allora avrei visto. Non ho pensato che fare patta contro la Petroff fosse un gran problema“.

Il russo spiega così: “Il problema è che giocando col Nero non hai tanta scelta. Specie giocando a cadenza classica, anche se giochi un’apertura detta tagliente come la Siciliana, se il Bianco te la vuole spegnere te la spegne“.

Ed è anche stato molto di più alla scacchiera: “Penso che la sedia fosse più confortevole del divano. Nella partita di oggi, era più o meno chiaro che non sarebbe durata molto. Non faceva molta differenza dove sedersi“. Il detentore, invece: “A questo punto ci sono così poche partite alla fine che ogni patta è un risultato eccellente. Voglio dire, penso che lui tenterà di vincere, specialmente con il Bianco. Ma certamente ogni mezzo punto che posso prendere è ottimo, ed è ovvio“.

Foto: FIDE / Niki Riga

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