Nuoto
Nuoto, Nicolò Martinenghi consolida lo status tra i grandi della rana mondiale. A Parigi si può sognare
L’Etihad Arena di Abu Dhabi, sede dei Mondiali 2021 di nuoto in vasca corta, ci ha dato una conferma: Nicolò Martinenghi è ormai nell’elite della rana.
L’azzurro, reduce dall’oro continentale a Kazan nella piscina da 25 metri dell’Aquatic Palace, non si è presentato al top della condizione in questa rassegna. Tante gare sulle spalle, ma l’approccio scelto con il tecnico Marco Pedoja e tutto il suo staff è il seguente: confrontarsi con il meglio che c’è e abituarsi a gareggiare anche quando il fisico non è tirato a lucido.
Un aspetto quest’ultimo che in passato ha fatto fatica ad attecchire in Italia, dal momento che si preferiva un approccio più conservativo: tantissimi km di preparazione in vasca da solo per rispettare le proprie tabelle. La Nazionale italiana, da qualche tempo, ha cambiato registro e la sfida ai Paesi più evoluti ha rappresentato lo step necessario per evolversi.
Martinenghi è uno degli esempi emblematici, ricordando anche le prove affrontate nella ISL. Ebbene, l’argento dei 100 rana mondiali alle spalle del primatista mondiale Ilya Shymanovich ha queste caratteristiche. Un altro crono sotto i 56″ e un altro tempo di alto profilo realizzato quando più contava. Non è un mistero, la vasca corta non è quella preferita da Tete e quindi il progetto verso Parigi 2024 promette bene.
La successione bronzo olimpico a Tokyo, oro europeo a Kazan e argento mondiale ad Abu Dhabi (vasca corta) potrebbe essere destinata alla sublimazione che tutti si attendono. La crescita esponenziale del lombardo è sotto gli occhi di tutti e ora non resta che prendere nota dei tempi e godersi lo spettacolo.
Foto: LaPresse