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Oltre Cinquecerchi
Scacchi: Nodirbek Abdusattorov vince i Mondiali rapid 2021 a 17 anni! Nepominachtchi sconfitto agli spareggi, a Kosteniuk il titolo donne
Conclusione del tutto inattesa ai Mondiali rapid di scacchi di Varsavia. A vincere, infatti, è il diciassettenne uzbeko Nodirbek Abdusattorov, che diventa il primo giocatore del suo Paese a conquistare tale alloro iridato e, più in generale, il secondo a fregiarsi di un qualche titolo di Campione del Mondo (rapid, in questo caso). Il primo, nel 2004, era stato Rustam Kasimdzhanov, Campione mondiale FIDE quando la corona iridata era divisa in due e quella della Federazione internazionale veniva assegnata tramite un torneo con tabellone a eliminazione diretta a 128 giocatori (tipo tennis, per intenderci).
Ma com’è successa una cosa del genere? Partiamo dall’inizio: Abdusattorov comincia la sua giornata sfidando il detentore di tutti i titoli, Magnus Carlsen. Non solo non ha paura del norvegese, ma riesce anche a sconfiggerlo colpendolo con la stessa arma del norvegese: l’abilità in un finale di Donne e pedone, con quello del Bianco (Abdusattorov) in settima traversa. Dopo questa roboante vittoria in 83 mosse l’uzbeko va in testa insieme a Ian Nepomniachtchi: il giovane e il russo vengono raggiunti poi dallo stesso Carlsen (splendida la vittoria su Levon Aronian, ora americano) e da Fabiano Caruana, nel frattempo in grado di operare una grande rimonta completata con la vittoria sul russo Alexander Grischuk.
Si arriva al 13° e ultimo turno con questa situazione: Abdusattorov, Nepomniachtchi, Carlsen e Caruana tutti a 9 punti, e in questo ordine secondo lo spareggio tecnico. In caso di parità multiple, si prendono solo i primi due per spareggio tecnico e li si porta direttamente a giocare i tie-break a cadenza blitz (3’+2″ a testa). L’italoamericano e il recente sfidante al titolo mondiale classico non si affannano e pattano dopo sei (sic) mosse, ma in questo modo Caruana si autoelimina dalla corsa. Il norvegese fa di tutto per creare qualcosa sulla scacchiera contro Hikaru Nakamura, ma lo specialista rapid statunitense regge tutti gli assalti e patta dopo 66 mosse. L’uzbeko, nel frattempo, si trova in enorme difficoltà con il polacco Jan-Krzysztof Duda, ma riesce a sopravvivere in maniera forse non miracolosa, ma comunque valida (e con l’aiuto dei problemi di tempo del futuro partecipante al Torneo dei Candidati di Madrid).
Finisce con gli stessi quattro sopraelencati a 9.5 punti su 13; ai tanti eventi di questi giorni, tra le lamentele varie del francese Maxime Vachier-Lagrave su Twitter e una proposta di matrimonio effettuata da uno degli arbitri direttamente in sala di gioco, ma anche con le lamentele di Carlsen alla tv norvegese verso il sistema che porta ai tie-break, si procede ad allestire tutto per lo spareggio Abdusattorov-Nepomniachtchi. La prima partita, con “Nepo” in possesso del Bianco, è una Spagnola aperta che segue presto un filone di non velata pazzia, ma finisce con l’equa divisione del punto. Scambio di colori, e nella seconda, complice l’orologio, ne succedono ancora di più: c’è l’Apertura Inglese, ma c’è soprattutto un finale di due Torri e pedoni che corre sul filo del rasoio. Abdusattorov manca per tre volte il matto in due mosse, Nepomniachtchi esagera con gli scacchi e alla cinquantaseiesima mossa deve abbandonare e consegnare il titolo al suo avversario.
Per sottolineare l’eccezionalità dell’impresa, basti citare pochi dati: attualmente, a cadenza classica, Abdusattorov è numero 132 delle liste mondiali stilate ogni mese dalla FIDE con un ELO di 2633. Ma ancor più sorprendente è il discorso se si guarda all’ELO rapid, di 2593: in breve, era entrato con il 59° miglior rating all’interno del torneo. Nel blitz, invece, è a quota 2686. Ma non è un episodio isolato, il suo: alla World Cup era riuscito a battere al terzo turno l’olandese Anish Giri, top ten stabile da tempo, e sempre agli spareggi a tempo veloce. Grande Maestro dall’età di 13 anni, è da oggi il più giovane Campione del Mondo rapid di sempre. E, per Nepomniachtchi, c’è la seconda amarezza nel giro di neanche un mese.
Nel gruppo a mezzo punto, che va dal 5° all’11° posto, ci sono in questo ordine Duda, Aronian, Nakamura, l’azero Shakhriyar Mamedyarov, l’indiano Dommaraju Gukesh (noto anche come Gukesh D), l’ungherese Richard Rapport e il russo Sergey Karjakin. 20° a quota 8 il francese Alireza Firouzja, che è numero 2 del mondo a cadenza classica, ma ben più indietro in termini rapid. Finisce 91° a 6.5 Luca Moroni, che costruisce un buon ultimo giorno. Perde con il russo Riazantsev, ma riesce a vincere con un altro russo, Vastrukhin, e con il georgiano Quparadze, prima di essere sconfitto dal valido indiano Santosh Gujrathi Vidit, noto anche come Vidit Gujrathi. Per Danyyil Dvirnyy, invece, conclusione nelle retrovie: 167° a 4 punti. Vince con il venezuelano Blanco Acevedo, perde con il rumeno Nedevnichy e il polacco Nasuta, patta con l’altro polacco Lopusiewicz.
Il torneo femminile, invece, finisce in maniera molto più semplice: Alexandra Kosteniuk controlla la situazione con tre patte negli ultimi tre incontri (con l’indiana Humpy Koneru, la kazaka Bibisara Assuabayeva e la connazionale Kateryna Lagno) e, dopo tre secondi posti nel 2012, 2014 e 2016 riesce ad aggiungere questo successo alla sua già davvero ampia collezione con 9 punti su 11. A impedire che il podio sia tutto russo interviene proprio Assuabayeva, che termina a 8.5 davanti a Lagno e Valentina Gunina in virtù del proprio successo all’ultimo turno sulla georgiana Nana Dzagnidze.
Da domani si riparte per un’altra avventura, sempre a Varsavia: quella dei Mondiali blitz. 21 i turni previsti nel torneo Open, 17 in quello femminile, suddivise tra domani e domenica. Presenti praticamente tutti gli stessi protagonisti della versione rapid: Carlsen proverà a mantenere un titolo che già detiene dal 2017, mentre Lagno, al femminile, cercherà di non farsi sfilare ciò che ha in mano dal 2018. Come già negli spareggi Abdusattorov-Nepomniachtchi, il tempo di riflessione per giocatore in questa fattispecie sarà di 3′ con 2 secondi di incremento a ogni mossa giocata.
Foto: FIDE / Lennart Ootes