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ATP Cup 2022, Sinner e Berrettini: ora è durissima. Tutti gli incastri per sperare nella qualificazione

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Dopo aver raggiunto la finale nell’edizione 2021 e preso atto delle tante defezioni altrui, l’Italia era stata indicata da diversi addetti ai lavori come la naturale favorita della ATP Cup 2022. Peccato che il format della competizione, così come quello della Coppa Davis svoltasi poco meno di un mese fa (che senso ha disputare due tornei praticamente in fotocopia a così breve distanza?), favorisca le compagini che hanno a disposizione un doppio formidabile. Avere due top10 come Jannik Sinner e Matteo Berrettini non assicura il successo contro nessuno. E’ innegabile che nella Coppa Davis del passato, quella con la formula tradizionale che prevedeva ben quattro singolari ed un doppio, l’Italia si sarebbe presentata sempre ai nastri di partenza come una delle squadre da battere con la generazione attuale.

Il doppio, tuttavia, incide attualmente per il 33,3%, il che significa che non puoi permetterti alcun passo falso in singolare. La sconfitta di Matteo Berrettini contro Alex De Minaur non può definirsi sorprendente. Il romano era al rientro dopo l’infortunio che lo aveva costretto al ritiro alle ATP Finals di Torino, con conseguente periodo di stop forzato. La condizione non poteva essere ottimale, peraltro senza dimenticare gli inevitabili fantasmi che accompagnano un giocatore quando ritorna in campo dopo un problema fisico: non è semplice scacciare subito dalla testa la paura di farsi nuovamente male. Tutti questi ingredienti, a cui si è aggiunto un De Minaur in versione deluxe e quasi in trance agonistica grazie al pubblico di casa, hanno portato ad una sconfitta che, ripetiamo, non deve stupire.

E qui veniamo al nocciolo della questione. Nel momento in cui si ritrova sull’1-1 dopo i due singolari, l’Italia parte sfavorita contro la stragrande maggioranza delle avversarie in doppio. Non che la situazione potesse mutare in un solo mese rispetto alla Coppa Davis, intendiamoci. Ma un solo specialista come Simone Bolelli, peraltro ormai 36enne, non può bastare. Serve una coppia affiatata, che di tanto in tanto disputi qualche torneo durante la stagione, perché con l’improvvisazione non si va da nessuna parte. Non si può pensare di mettere assieme giocatori come se fossero i tasselli di un puzzle e sperare di venire a capo di avversari la cui intesa viene cementata ogni settimana dell’anno. A nostro avviso, inoltre, è stato commesso un errore tattico nello schierare un Matteo Berrettini ancora ben distante dalla forma migliore in coppia con Simone Bolelli: due giocatori che non fanno della risposta il proprio punto di forza.

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A questo punto la selezione tricolore è già con le spalle al muro, per non dire quasi eliminata. Di sicuro non è più padrona del proprio destino. Qualora infatti l’Australia superasse la Russia nella seconda giornata (ipotesi non impossibile considerando le assenze della formazione dell’Est Europa), gli azzurri sarebbero già eliminati anche in caso di successo sulla Francia e sugli stessi russi, perché la prima discriminante in caso di arrivo a pari punti è quella dello scontro diretto. Se dunque l’Italia batterà la Francia e, nel contempo, l’Australia avrà meglio sulla Russia, allora i padroni di casa sarebbero già qualificati in semifinale, rendendo di fatto pressoché inutile la terza ed ultima giornata.

ATP CUP 2022: IN QUALE INCASTRO DEVONO SPERARE GLI AZZURRI

Per tornare veramente in corsa per la qualificazione alla semifinale (ricordiamo che approda tra le prime 4 solo la vincente del raggruppamento), l’Italia deve assolutamente battere 3-0 la Francia (tutt’altro che agevole, anche considerando il solito doppio…) e sperare che la Russia sconfigga l’Australia per 2-1. In tal caso potrebbe permettersi nell’ultimo turno di superare 2-1 la Russia per qualificarsi, a patto che l’Australia non batta 3-0 la Francia (a quel punto entrerebbe in gioco il quoziente set/game). Gli azzurri sarebbero qualificati matematicamente anche battendo Francia e Russia con qualsiasi risultato, con l’Australia che dovrebbe però perdere le restanti due contese.

L’Italia deve sperare di non essere costretta a dover prevalere sulla Russia per 3-0, il che implicherebbe per Matteo Berrettini dover battere un certo Daniil Medvedev: impresa già di per sé improba in condizioni normali, che assumerebbe i contorni della pura utopia con il romano ancora in cerca della forma migliore.

COSA NON DEVE SUCCEDERE NELLA SECONDA GIORNATA

  • L’Italia perde con la Francia: in questo caso sarebbe eliminata.
  • L’Australia batte la Russia: sarebbe qualificata per la semifinale in caso di contemporaneo successo dell’Italia sulla Francia.
  • L’Italia batte 2-1 la Francia e la Russia supera 3-0 l’Australia: in quel caso, ipotizzando un successo dell’Australia sulla Francia, sarebbe costretta a sconfiggere 3-0 la Russia nell’ultimo turno, il che implicherebbe dover ottenere un punto anche contro Medvedev.
  • L’Italia batte 3-0 la Francia e la Russia supera 3-0 l’Australia: in quel caso, ipotizzando un successo dell’Australia sulla Francia, sarebbe costretta a sconfiggere 3-0 la Russia nell’ultimo turno per essere sicura di qualificarsi; in caso di 2-1, invece, entrerebbe in gioco il quoziente set/game, al momento favorevole ai russi.

 

COSA E’ AUSPICABILE CHE ACCADA

  • L’Italia batte 3-0 la Francia e la Russia 2-1 l’Australia. In questo caso gli azzurri si qualificherebbero per la semifinale battendo nell’ultima giornata 2-1 la Russia e qualora l’Australia perdesse con la Francia o non vincesse per 3-0. Se invece l’Italia vincesse 2-1 con la Russia e l’Australia 3-0 con la Francia, allora entrerebbe in gioco il quoziente set/game che dirime una parità tra tre squadre. L’Italia sarebbe invece matematicamente qualificata imponendosi per 3-0 sulla Russia.
  • L’Italia batte la Francia e la Russia con qualsiasi risultato: in quel caso si qualificherebbe con una doppia sconfitta degli australiani proprio con transalpini e russi. Tradotto: l’Italia potrebbe ritrovarsi a dover fare il tifo per i cuginastri…

 

Foto: Lapresse

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