Sport e calcio virtuale: cresce ancora l’attenzione sui match
Digitalizzazione, pandemia, sport: esiste un legame stretto tra questi tre elementi, solo in apparenza sconnessi tra loro e in realtà molto uniti, specialmente se si analizza il momento storico che si sta attraversando, segnato dall’emergenza sanitaria. Il punto d’incontro tra questi tre concetti è dato dagli eSport (Sport elettronici), la nuova frontiera dell’intrattenimento.
Il boom degli eSport
In un momento in cui la pandemia ha segnato una seria battuta d’arresto al mondo del calcio e a tutte le principali competizioni sportive – così come all’economia nel suo complesso – è stato quasi fisiologico e automatico il passaggio di buona parte dell’attenzione di spettatori e interessati allo sport a forme di intrattenimento digitale e virtuale. In questo campo, a dominare sono competizioni sportive digitali, che rappresentano un autentico mondo parallelo: questo microcosmo nasce direttamente dai videogame e ormai si è sviluppato in maniera inarrestabile, supportato anche dalla digitalizzazione conseguente ai lockdown e all’emergenza sanitaria.
Il boom di queste competizioni sportive digitali riguarda tutta la filiera, partendo da chi effettivamente gioca a livello professionistico ai migliori e-sport (con abilità e introiti notevoli commisurati a esse) e finendo direttamente a coloro che invece assistono ai vari match virtuali, magari dopo essere entrati in contatto con questo mondo digitale grazie ai migliori bookmakers, anch’essi ormai interessati e orientati a questa forma di gioco. Il sistema si è autoalimentato, grazie anche al concorso di elementi che gli si sono rivelati favorevoli, quali la stessa chiusura legata all’emergenza sanitaria e lo stop decretato per le principali attività sportive offline. La crescita esponenziale di questo meccanismo digitale ha portato a una prima apertura anche da parte del Comitato Olimpico Internazionale (CIO).
I numeri si rivelano più alti oltreoceano, in America, ma anche l’Italia e l’Europa stanno assistendo a una crescita notevole di utenti attirati da questa forma di competizione, specie nelle forme che più richiamano gli sport tradizionali, a cui gli italiani risultano più legati. Emergono dunque le competizioni per giochi quali FIFA e PES, tutte incentrate sul mondo del calcio, e in cui gli italiani emergono come giocatori di spessore. Ormai più di un milione e mezzo di italiani è coinvolto attivamente nel mondo delle competizioni digitali e-sportive, con circa mezzo milione di utenti che – da spettatori – si sono ritrovati a diventare giocatori (a prevalenza maschile, anche se con un importante percentuale femminile), con percentuali di crescita superiori al 20%.
Un business in espansione
Play Station e PC sono gli strumenti più utilizzati per le competizioni multiplayer, e sono molte le periferiche utilizzate per vivere al meglio l’esperienza di gioco. Ogni e-sport ovviamente si adatta meglio a una specifica piattaforma e a un pubblico diverso, in continua crescita, sia per quanto riguarda bacino di utenza attiva o di spettatori, sia per quel che riguarda volume di denaro che orbita intorno alle singole competizioni e ai più articolati tornei.
Le competizioni internazionali a giochi di calcio virtuale quali FIFA e PES prevedono anche dei premi molto sostanziosi, nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro per il primo classificato a PES. Tuttavia, esistono premi anche più elevati per altre forme di competizione, legate a giochi di strategia o, ancora, a sparatutto individuali o a squadre. Il business che orbita intorno al concetto di sport elettronico è ormai così avviato e voluminoso, che negli ultimi anni si è parlato di cifre da capogiro: più di un miliardo e mezzo di euro stimati, con premi in continua crescita man mano che si affinano le abilità e la professionalità dei giocatori.
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