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Australian Open 2022, Matteo Berrettini supera Carreno Busta con autorità e accede ai quarti di finale

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Matteo Berrettini è il primo giocatore italiano a raggiungere i quarti di finale in tutti e quattro i tornei del Grande Slam. Non solo: battendo lo spagnolo Pablo Carreno Busta per 7-5 7-6(4) 6-4 in due ore e 24 minuti sale virtualmente al numero 6 del ranking ATP. Non solo: è alla prima volta assoluta nei primi otto a Melbourne, la quarta consecutiva negli ultimi quattro Slam, il che denota quanto il numero 1 d’Italia, quando il momento conta davvero, sia ormai a pieno titolo uno dei giocatori più forti del mondo. Prossimo ostacolo, lo stesso degli US Open 2019, quel Gael Monfils che per l’azzurro rappresenta il vero grande punto di svolta nella carriera. Erano 31 anni che un italiano non arrivava ai quarti a Melbourne: l’ultimo a riuscirci fu Cristiano Caratti.

Si comincia con Carreno Busta che mostra subito un preciso piano tattico: fare il possibile per tenere Berrettini il più possibile sulla diagonale del rovescio, impedendogli di girarsi sul dritto. Talvolta gli riesce, a costo di subire qualche passante improvviso, altre volte molto meno. Sul 3-3 è costretto a risalire da 0-30, e lo fa servendo molto bene, ma il parziale cambia dal 4-5 per lui in avanti. Sul 5-5, infatti, il numero 7 del mondo è molto fortunato in due occasioni (palla sul nastro e successivo passante di rovescio per lo 0-30, altro nastro che vale lo 0-40) e su queste costruisce il break che lo porta avanti 6-5. Un brivido corre quando Carreno Busta, con una palla diabolica vicino alla rete in fase difensiva, va sul 30-40, ma due ace e uno schema servizio-dritto risolvono la questione.

Nel secondo parziale lo spagnolo si rivela molto più in difficoltà nei propri turni di battuta rispetto all’italiano. Deve risalire da 0-40 nel primo game (Berrettini, in questo caso, non sfrutta il campo aperto sul 30-40), da 15-30 nel terzo e nel quinto, poi si salva ancora sul 30 pari nel settimo e, nel nono, annulla un’altra palla break. Di contro, il romano non concede praticamente niente al servizio: appena quattro punti in cinque turni, di cui due sul 4-5 (e il terzo è un doppio fallo). Improvvisamente, sul 5-5 i ruoli si invertono: Carreno Busta trova un gran game e poi un passante pregevole e una risposta profondissima. Sul 15-30, però, non sfrutta un’ampia porzione di campo per il passante di dritto; il resto è tutto terreno di Berrettini, che con un ace si assicura il tie-break. E in questa fattispecie c’è storia solo fino al 2-2, poi un paio di errori della testa di serie numero 19 vengono puniti dall’implacabile numero 1 d’Italia, che chiude sul 7-4.

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La fiducia dello spagnolo cala visibilmente, il che è denotato anche da un particolare: il suo linguaggio del corpo inizia a mostrare negatività anche nei turni di battuta, mentre Berrettini va fondamentalmente senza grandi intoppi. Già nel quarto game l’azzurro costringe ai vantaggi Carreno Busta, e nel sesto guadagna una palla break, che però non trova modo di sfruttare. In un modo o nell’altro, il numero 3 di Spagna sembra in grado di trascinare anche questo set per le lunghe, ma nel decimo gioco, sotto 40-0, il romano s’inventa tre bei punti per salire sulla parità e poi guadagnare il match point. Basta quello per raggiungere i quarti, ed è la prima volta assoluta a Melbourne: la collezione è completata.

Oltre i 28 ace, oltre il 77% di prime in campo, oltre l’87% di punti vinti con la prima, per Berrettini è perfetto anche il rapporto vincenti-errori gratuiti: 58-29 per lui, 28-30 per Carreno Busta. Contro molti avversari, va detto, l’iberico quest’oggi avrebbe probabilmente vinto o fatto partita pari, ma con questa versione del romano c’è poco da scherzare. E non è Monfils il solo a essere avvertito.

Foto: LaPresse

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