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Rally, Rosario Triolo: “Per ora non c’è nessuno al livello dei due Séb. Toyota non ha più la superiorità delle ultime due stagioni”
Rosario Triolo ha espresso la propria opinione ai microfoni di OA Sport a pochi giorni dalla conclusione del Rally di Montecarlo, tradizionale evento d’apertura del Mondiale. Le emozioni non sono mancate con il ritorno al successo del francese Sébastien Loeb (Ford/M-Sport), vincitore dopo una storica battaglia con il connazionale Sébastien Ogier (Toyota).
La voce di Sky Sport quanto riguarda la Moto2 e la Moto3 ci ha concesso il proprio commento dopo aver raccontato un evento che ha aperto una nuova era per il FIA World Rally Championship. Ricordiamo infatti l’introduzione delle inedite ‘Rally1’, auto ibride che hanno debuttato proprio nel famoso round monegasco.
Tutta la stagione del FIA WRC sarà proposta in diretta su Sky Sport Action (canale 206), nel corso dell’anno verranno realizzati anche magazine, rubriche e finestre di highlights. Durante il 2022 potranno trovare spazio alcuni contenuti del FIA European Rally Championship e del FIA World Rallycross Championship. L’Italia sarà protagonista con il Mondiale in Sardegna e con il FIA ERC che a luglio approderà a Roma (Rally della Capitale previsto per il 23-24 luglio).
Lo spettacolo non è mancato nella prima manifestazione dell’anno. Che cosa ne pensi dopo 17 indimenticabili prove?
“Credo che per tutti sia stato un inizio da sogno. Una nuova era si è aperta, una sfida inedita per le squadre ed i piloti presenti nel WRC. Il duello che c’è stato al vertice non era scontato, spesso i cambi regolamentari permettono ad un team di prevalere sugli altri. Tutti sono stati contenti, il finale è stato imprevedibile. Come spesso accade in questa disciplina tutto resta incerto fino alla conclusione della ‘Power Stage’. Quanto accaduto ad Ogier fa parte del gioco. Loeb è stato bravo quando il suo rivale ha forato a vincere quella frazione. Con dei campioni del genere è difficile parlare di fortuna”.
Ti aspettavi una superiorità così netta da parte dei due Séb?
“Da Ogier potevo attendermi una prestazione di questo tipo. Correva di fatto sulle proprie strade, un errore come quello che ha commesso mi di fatto stupito. Il discorso è diverso se valuto quanto fatto da Loeb. Si è trovato in una situazione particolare, con una nuova auto come la Puma e delle gomme diverse rispetto a quelle che ha utilizzato in passato (Pirelli e non Michelin). Sono passati diversi anni dall’ultima presenza al Mondiale ed ha avuto un mese di gennaio ricco d’impegni vista la partecipazione alla Dakar. Il duello tra i due è stato impressionante come il margine con cui hanno abbattuto la concorrenza”
Il primo round del Mondiale è stato particolare, Loeb ed Ogier hanno inflitto più di un minuto ai rivali al termine del quarto giorno di gare. Possiamo affermare che abbiamo visto la sottile differenza tra pilota forte e ‘leggenda’?
“Potrebbe sembrare una frase fatta, ma è così. Al momento vi sono due leggende, due piloti che sono letteralmente superiori agli altri e che hanno ancora ‘fame’ nonostante i tantissimi successi delle ultime stagioni. Breen, Rovanpera, Evans o Neuville sono dei campioni che per ora non riescono ad eguagliare livello dei due Séb. Montecarlo era casa loro e si è visto, forse su un’altra superficie avremmo visto dei distacchi differenti”.
M-Sport ha sorpreso tutti ed è tornata ad imporsi nel Mondiale, non accadeva dal 2018. Il team inglese e Ford possono ambire al titolo?
“Potrebbero aspirare al successo finale, ma Craig Breen deve andare oltre quel 70% che ha dato in quel di Montecarlo. Per trionfare al termine del Mondiale serve altro. Lui è arrivato terzo alle spalle di Loeb ed Ogier, ma non è il primo della classifica virtuale dopo una ‘Power Stage’ in cui non è stato il migliore. Deve ‘aggredire’ l’opportunità che Ford ed M-Sport gli ha concesso. Non è semplice visto che si tratta anche della prima stagione a tempo pieno. La ‘Puma’ è una vettura veramente competitiva, Toyota non ha più la superiorità delle ultime due stagioni”.
Una nuova era per il WRC è partita, le auto ibride hanno debuttato tra le stradine limitrofe al Principato di Monaco abbattendo i dubbi di molti. Come giudichi questi regolamenti? Sono la via giusta per attirare dei nuovi costruttori?
“Il cambiamento era necessario come abbiamo visto negli ultimi anni in altre realtà del motorsport. Questa speciale disciplina è speciale, rispecchia seppur in parte quanto vediamo tutti i giorni sulle nostre strade. Come ha evidenziato il nuovo Presidente della FIA Mohammed bin Sulayem l’investimento apportato anche in termini di biocarburante è un passaggio utile per tutti. In questo sei attento all’ambiente ed hai nello stesso tempo un guadagno concreto che puoi apportare anche alle auto di serie. Sono contento per questa evoluzione. L’obiettivo è sicuramente quello di attirare più case, ci sono delle nuove possibilità interessanti che possono solo aiutare”.
Chi ti ha deluso di più a Montecarlo?
“Evans ha deluso le mie aspettative, era in vantaggio su tutti dopo aver completato la parte più difficile del primo passaggio sul Sisteron. Anche nella ‘Power Stage’ non ha brillato, ma secondo me resta il favorito per il titolo anche alla luce di quello che accaduto a Hyundai ed a Breen che è alla prima stagione full-time con M-Sport”.
Hyundai irriconoscibile rispetto agli ultimi anni. I coreani hanno faticato con tutte le auto nel primo round. L’assenza di una ‘guida’ come Andrea Adamo ha inciso sul risultato?
“Sicuramente sì, Adamo era una figura che ha un’esperienza incredibile che avrebbe aiutato tutti. Neuville, Solberg e Tanak non hanno al momento un riferimento. In Hyundai non hanno ancora preso una decisione nonostante la separazione sia avvenuta da tempo. La scelta di iniziare il progetto con un lieve ritardo rispetto ai diretti rivali non ha aiutato i coreani. Qualche segnale positivo è arrivato, vedremo cosa accadrà in Svezia”.
Il finnico Kalle Rovanpera è cresciuto rispetto alla passata stagione e sembra essersi adattato alle nuove auto. É il favorito per il Rally di Svezia insieme al padrone di casa Oliver Solberg?
“Sono state due soprese negative in quel di Montecarlo. Ero convinto che i giovani si sarebbero adattati più velocemente alle nuove auto. Rovampera ha avuto un atteggiamento sbagliato nelle prime due prove, quando ha cambiato rotta i risultati sono arrivati. Solberg lo vedo meno tranquillo rispetto alle prime apparizioni nel WRC, la gara di casa potrebbe aiutare a ritrovare un gran feeling”.
Che emozione hai provato a commentare un evento di fatto storico?
“Sono un’appassionato, ero già emozionato prima di commentare questo evento. C’era tantissima carne al fuoco, è stato veramente bello. Mi ritengo molto fortunato per aver raccontato un appuntamento del genere, un sogno che si è realizzato”.
Piccola pausa ora per il FIA World Rally Championship che tornerà azione in Svezia alla fine di febbraio.
Foto: LiveMedia/Gregory Lenormand