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Sci Alpino
Olimpiadi Pechino 2022, Massimiliano Ambesi: “Italia da 13 medaglie. 4 gare a 5 stelle. Wierer e Paris…”
Massimiliano Ambesi è pronto e carico più che mai per la grande avventura olimpica di Pechino 2022. Con il noto commentatore tecnico di Eurosport abbiamo analizzato i temi più interessanti in vista dei Giochi cinesi che inizieranno sin da domani con le prime gare di curling misto e le prove del singolo maschile di slittino.
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A Tokyo 2020 avevi pronosticato 40 medaglie e azzeccasti in pieno. Questa volta quante medaglie dobbiamo aspettarci dall’Italia a Pechino 2022?
“Io penso che, facendo tutte le proporzioni del caso, l’obiettivo è 13 medaglie: bisogna portarle a casa. Vedo quattro medaglie d’oro. D’altronde abbiamo quattro gare a 5 stelle: discesa donne la voglio tenere ugualmente, superG donne, snowboardcross femminile, snowboardcross a coppie. Credo che Sofia Goggia, se sarà della partita, non sarà per partecipare, ma per vincere. Quello che sto vedendo nei video che circolano sui social riguardo ai suoi allenamenti è incoraggiante. Se l’Italia vuole confermare il trend del 2021, deve vincere 4 ori e 13 medaglie“.
Quindi Michela Moioli favorita nei confronti di Charlotte Bankes?
“La britannica è fortissima, però la partita è aperta. Moioli può batterla“.
Dorothea Wierer può portare a casa un oro?
“Mi piacerebbe che Wierer conquistasse dei podi. Vincere l’oro non è banale. Nei grandi appuntamenti ha fatto bene due volte su tre nel corso del quadriennio, speriamo questa sia la terza su quattro. Può essere da medaglia in tutte le gare, deve trovare due settimane in cui spara con il 90% abbondante. La 15 km individuale è da 4 stelle. Wierer è un nome importante, ha l’occasione della vita in ambito olimpico. Secondo me è meglio per lei iniziare con la 15 km, l’esperienza può contare. Dall’ultima sua vittoria nell’individuale sono passati 14 mesi, ma non è che se ne disputino più di tante. Nel quadriennio Wierer, Braisaz e Davidova sono quelle che hanno vinto più individuali, un motivo ci sarà“.
Per Wierer molto dipenderà dalla pista e dalla neve.
“Mi dicono che la pista di biathlon abbia una neve artificiale lentissima. Sarà un tracciato per atleti potenti, tutto da spingere. Per Wierer non è né un bene né un male. E’ una pista per gente come Johannes Boe, Fillon Maillet ed Elvira Oeberg“.
Anche nello sci alpino le piste, ancora sconosciute, rivestiranno un’importanza fondamentale.
“La difficoltà della pista dipende dalla neve. Qualcuno mi ha detto che quella femminile ricorda Bansko: se così fosse, per l’Italia sarebbe un’occasione“.
Dominik Paris non ha mai trovato continuità in questa stagione: cosa dobbiamo aspettarci?
“Non sappiamo che pista ci sarà. Paris ha vinto un Mondiale in superG, nel contesto giusto può provarci anche in questa specialità. Da capire se ci sono problemi nel set-up dei materiali. Se è un contesto di gara che gli si adatta, può anche diventare quello da battere. Lui ha bisogno di condizioni congeniali, come la visibilità giusta. Nella velocità abbiamo 5-6 atleti che sono superiori alla concorrenza. Per me la discesa è da 4 stelle, sarei deluso di non vedere Paris sul podio. Kilde ha vinto a Kitzbuehel, ma nella gara-2 è andato male: questo fa capire che tanto può cambiare da una giornata all’altra tra materiali, meteo, visibilità ed altre variabili. Se a vincere la discesa non sarà uno tra Kilde, Odermatt, Kriechmayr, Mayer, Feuz e Paris, allora sarà stata una gara pazza e di poca valenza“.
Può essere l’Olimpiade di Francesca Lollobrigida?
“Lollobrigida arriva col 2° tempo dell’anno nei 3000 metri. Ci aspettiamo qualcosa di importante. Le sue gare sono 3000 e mass start, nei 1500 e nei 5000 non credo abbia chance“.
I primi due giorni saranno teatro del singolo maschile di slittino: medaglia possibile?
“Fischnaller ha fatto 37 podi in Coppa del Mondo, è una gara a 4 stelle. Se lui riesce a fare tre discese buone ed una così così, si gioca il podio. Se ne sbaglia due su quattro, allora non ce la farà. Per l’Italia è una gara importante“.
Calendario alla mano, già i primi tre giorni potrebbero indirizzare i Giochi dell’Italia. Tante anche le gare di short track previste.
“I primi tre giorni sono importanti per capire l’andamento dell’Italia nell’Olimpiade. Tutte le gare maschili dello short track sono a 3 stelle, così come i 1000 e 1500 metri donne. I 500 e la staffetta femminile sono invece a 4 stelle. In pratica Fontana è tra le favorite nei 500, ma se non facesse podio nei 1000 o nei 1500 non sarebbe uno scandalo. L’Italia potrebbe salire sul podio anche nella staffetta mista. Fontana e Valcepina hanno più chance in una Olimpiade che in una normale tappa di Coppa del Mondo, perché i tempi di recupero tra le gare sono molto più dilatati“.
Nello snowboardcross bisognerà capire chi affiancare a Michela Moioli nella gara mista a coppie.
“Visintin su quella pista è fortissimo, da capire a che punto sia dopo l’infortunio. Nella gara di Cortina mi è sembrato che avesse un po’ di paura nei contatti“.
Luca De Aliprandini potrebbe essere un asso nella manica?
“De Aliprandini non sappiamo come stia, il gigante era una gara a 4 stelle prima che si facesse male. Adesso è a 3“.
Il curling potrebbe stupire?
“La squadra maschile è una outsider, è temuta e in campo internazionale se ne parla. Ma attenzione anche al doppio misto, formato da un talento come Amos Mosaner e da una giocatrice solida come Stefania Constantini. Di sicuro è uno sport in crescita“.
Qualche possibile nome a sorpresa?
“I nomi si conoscono. La stessa Valentina Margaglio nello skeleton, per un addetto ai lavori, non sarebbe una sorpresa: è salita due volte sul podio in Coppa del Mondo, è una delle due migliori in fase di spinta. E’ vero che le quattro manche sono un’incognita, ma ricordiamoci quante volte ha rimontato durante la stagione nel corso della seconda frazione“.
In passato l’Italia costruiva i medaglieri con lo sci di fondo, oggi in questo sport siamo comparse o quasi.
“Pellegrino e la gara a coppie devono fare podio. Se non lo fanno mi arrabbio. Hai voluto la bicicletta? Adesso pedala. Se non arrivano queste due medaglie, la scelta di Pellegrino e De Fabiani di allenarsi con i russi non avrà avuto senso. Nella team-sprint Norvegia e Russia sono superiori, ma il bronzo deve andare all’Italia. La quota potrebbe aiutare De Fabiani. Dopo il Tour de Ski non ci sono state più gare, in un mese possono cambiare tante cose. L’incognita Covid ti può dare e togliere, in tutte le discipline“.
La top10 nel medagliere è fuori portata per l’Italia?
“Nel medagliere all’europea, con 4 ori potresti essere nella top10, ma forse servirà qualcosa in più. Alcune nazioni vinceranno tantissime gare e ne lasceranno poche alle altre. Canada e Stati Uniti avranno un serbatoio importante da snowboard e freestyle. Sulla carta il Giappone è fuori portata per l’Italia, la Corea del Sud invece dipende dallo short track, dove rispetto al passato è molto più complicato pensare a filotti di ori della stessa nazione. L’Austria è reduce da una stagione in cui ha vinto tanto e in tante discipline, la Francia ha Tess Ledeux e Perrine Laffont che sono favorite, ma non sicure di vincere, ma anche il serbatoio dello skicross maschile e il biathlon dove qualcosa di importante raccoglieranno“.
Sarà la Norvegia a vincere il medagliere?
“E’ favorita, da quello che so puntano a vincere oltre 40 medaglie, di cui 20 d’oro. Puntano al record assoluto. La Germania, per provarci, ha bisogno di almeno 7-8 ori negli sport da budello“.
Foto: Lapresse