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Sci di fondo, Pechino 2022: staffetta femminile alla Russia su una sorprendente Germania. Italia ottava

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La staffetta 4×5 delle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022 consegna al Comitato Olimpico Russo una vittoria che mancava da 16 anni, da Torino 2006. Eppure la lotta non è quella che ci si aspetta: a lungo il quartetto russo deve infatti lottare con la Germania prima di assicurarsi il gradino più alto del podio. Yulia Stupak, Natalia Nepryaeva, Tatiana Sorina e Veronika Stepanova concludono in 53’41”, davanti alle tedesche Katherine Sauerbey, Katharina Hennig, Victoria Carl e Sofie Krehl (brava a tenere per l’argento) di 18″2. Terza in volata la Svezia (+20″7, Maja Dahlqvist, Ebba Andersson, Frida Karlsson, Jonna Sundling) davanti alla Finlandia (+21″2, Anne Kylloenen, Johanna Matintalo, Kerttu Niskanen, Krista Parmakoski).

Fin dai primi chilometri Stupak prova a fare il vuoto dietro le proprie spalle, sorprendendo la coppia Tiril Udnes Weng-Dahlqvist. Il momento della Norvegia è però difficilissimo: Eiduka rimane troppo vicina a Weng, gli sci si agganciano, caduta. Nel frattempo Stupak paga lo sforzo e cala il ritmo, mentre Sauerbey, in quota Germania, prova ad andare a prenderla e ci riesce proprio nel momento del cambio.

Con Nepryaeva e Hennig che vanno via insieme e Johaug che si porta nel gruppo delle terze, in quel momento a cinque, si cristallizzano le situazioni: duo di testa sempre con una ventina di secondi su chi insegue. Verso il cambio, però, Hennig prova a rompere gli indugi e a staccare Nepryaeva, mentre Norvegia, Finlandia e Svezia fanno da sole per l’inseguimento.

https://www.oasport.it/2022/02/medagliere-olimpiadi-invernali-pechino-2022-italia-ottava-con-8-podi-e-2-ori-norvegia-in-testa/

Sorina recupera su Carl, che però fa pagare alla russa lo sforzo profusoper il rientro nel finale dei suoi 5 km, staccandola nuovamente ed arrivando all’ultimo cambio con un vantaggio di 5 secondi. Dietro succede di tutto, con Fossesholm che riesce a riportare la Norvegia vicina. Perde contatto Karlsson, che arriva stremata al cambio.

Se dietro Sundling riesce ad andare a prendere di nuovo la zona terzo posto, per la Norvegia iniziano i guai con Haga che non è in grado di tenere Parmakoski (subentrata a Niskanen), davanti le cose si decidono negli ultimi 2500 metri: Krehl viene ripresa e poi staccata da Stepanova, che va a vincere, ma non si fa superare dall’indiavolata coppia Sundling-Parmakoski, con la svedese che fa valere le proprie doti di sprinter di fascia altissima.

Come si diceva, in quinta posizione c’è la Norvegia a 28″8 con Tiril Udnes Weng, Therese Johaug, Helene Marie Fossesholm e Ragnild Haga. Sesti gli USA (Hailey Swirbul, Rosie Brennan, Rosie McCabe e Jessie Diggins) a 1’28″2, ampiamente staccate tutte le altre staffette.

Dopo il 7° posto della Svizzera (Laurien van der Graaff, Nadine Faehndrich, Nadja Kaelin, Alina Meier) a 3’00″5 c’è l’ottavo dell’Italia (Anna Comarella, Caterina Ganz, Martina Di Centa, Lucia Scardoni), che disputa una gara in risalita e finisce a 3’39″5 dopo lo sprint con il Canada (a 3’39″9 con Katherine Stewart-Jones, Dahria Beatty, Cendrine Browne e Olivia Bouffard-Nesbitt). Chiude la top ten la Cina, a 4’08″7 con Chunxue Chi, Xin Li, Bayani Jialin e Qinghua Ma. Poi Giappone, Francia, Repubblica Ceca, Polonia, Kazakistan, Estonia e Lettonia. Non arrivata l’Ucraina.

Foto: LaPresse

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