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Snowboard, Cesare Pisoni: “Spedizione positiva. Non vediamo l’ora di essere a Milano-Cortina”

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Per il contingente azzurro dello snowboard sono due le medaglie agguantate finora alle Olimpiadi invernali di Pechino 2022, entrambe nello snowboardcross, entrambe con Omar Visintin (la prima nell’individuale, la seconda nella prova a squadre mista con Michela Moioli).

A dettare un primo bilancio ci pensa un lucido Cesare Pisoni, direttore tecnico delle Nazionali, ai microfoni della Gazzetta dello Sport: “Aver messo due squadre in finale nel team event è stata una grande gioia. Dopodiché certo, un po’ di amaro in bocca rimane. Io chiedevo due medaglie, era l’obiettivo minimo. Potevano essere di più. Ma anche di meno. Ma la nostra spedizione è stata molto positiva. Io sono contento, a prescindere poi dai due podi, perché ce la siamo giocata sempre e comunque, per lo meno nelle discipline alpine. Nel gigante parallelo Roland Fischnaller non è salito sul podio per un pelo: avrebbe vinto la prima medaglia alla sesta Olimpiade e a 41 anni, ma tanto continuerà fino a Cortina, e questo è importante, per lui e per tutto il movimento”.

Bicchiere mezzo pieno, nonostante l’amaro in bocca per la gara individuale, per Michela Moioli: “Che dire… Michi aveva dominato sino alla semifinale, non posso rimproverarle nulla. Poi è andata come sapete. Ma ero sicuro che non sarebbe tornata a mani vuote da questa Olimpiade. Dopo il ko individuale le ho detto di non preoccuparsi, che la medaglia l’avrebbe presa. Poteva anche essere d’oro. Il percorso era a favore degli atleti “regular” e lei invece è “goofy”: non a caso la Jacobellis, che comunque è atleta esperta e scaltra, l’ha superata nell’ultima curva che era a proprio favore. Ma la medaglia, anche se d’argento, la ripaga: Michi è un bel personaggio, una persona genuina, di cuore, fonte di ispirazione per tutti i giovani snowboarder. Sono contento per lei”.

Su Visintin e per il futuro: “Omar ha fatto il miracolo. Nonostante l’infortunio ha portato a casa il bronzo individuale e l’argento con Michela, qualcosa di eccezionale. Mi preme poi sottolineare poi il quarto posto dell’altra coppia. E vi dico: occhio a Caterina Carpano, di cui sentirete ancora parlare. E’ la nostra atleta più giovane, al primo anno in squadra è arrivata in finale a un’Olimpiade. Un’ulteriore dimostrazione della qualità del lavoro dei miei allenatori, un percorso di crescita che ci porterà a giocarcela in casa fra quattro anni con un bel gruppo di atleti. Non vediamo l’ora di essere a Milano-Cortina”.

Foto: Lapresse

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