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Sci alpino, dita incrociate per lo slalom: Vinatzer e Sala scalpitano, Razzoli cerca un’altra impresa 12 anni dopo Vancouver

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I Giochi Olimpici di Pechino non sono stati gloriosi per il contingente maschile degli sci larghi. Se i velocisti hanno faticato a prendere le misure della “Rock” di Yanqing ancor peggio è andata a Luca De Aliprandini, ingannato dalla tracciatura del tecnico norvegese nella seconda manche del gigante.

Aspettando il Team Event, storicamente avaro di soddisfazioni per l’Italia, tutte le attenzioni sono concentrate sullo slalom maschile: tra i pali stretti le sorprese non mancano mai e Giuliano Razzoli, Alex Vinatzer e Tommaso Sala vantano le qualità necessarie per insediare le medaglie come ampiamente dimostrato nel corso della stagione.

Il Campione Olimpico di Vancouver è salito sul terzo gradino a Wengen ritrovando il podio sei anni dopo l’ultimo acuto, mentre Sala ha centrato costantemente la top10 nelle ultime uscite. Il meno costante, ma forse il più talentuoso, è il gardenese Alex Vinatzer, autore di un paio di uscite di troppo nei mesi addietro ma avversario temibilissimo per tutti se riuscisse ad azzeccare ambedue le manches.

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Almeno una ventina gli atleti con le carte in regola per far saltare il banco. Si parte dal campione del mondo in carica Sebastian Foss-Solevaag e dai connazionali Henrik Kristoffersen e Lucas Braathen, pettorale rosso nel circuito intercontinentale. Fanno paura gli austriaci che puntano su Manuel Feller e Marco Schwarz e sono altrettanto temibili i transalpini Alexis Pinturault e Clement Noel. Anche lo squadrone elvetico vanta obiettivi di medaglia, senza considerare gli outsiders di varie nazioni che a più riprese hanno saputo elevarsi nelle posizioni che contano.

Prima manche dello slalom olimpico programmata per le 3.15 di mercoledì 16 febbraio, inversione dei trenta dalle 6.45. Ci attende una gara tiratissima, giocata probabilmente sul filo dei centesimi, motivo per cui la pulizia del gesto e le capacità di adattarsi rapidamente al disegno saranno fondamentali.

Foto: Lapresse

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