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Sci di fondo
Sochi 2014: il fondo francese, un miracolo targato Roberto Gal
Lo sci di fondo è da sempre considerato in Francia come il cugino povero dello sci alpino e del biathlon: quella conquistata ieri nella staffetta maschile, infatti, è solamente la seconda medaglia olimpica ottenuta dalla Francia in questo sport, dopo l’argento di Roddy Darragon nella sprint di Torino 2006. Il bronzo di Jean-Marc Gaillard, Maurice Manificat, Robin Duvillard ed Ivan Perillat-Boiteux, però, non va visto come una casualità, ma è frutto di un lavoro iniziato molti anni fa da un tecnico italiano, Roberto Gal.
Dopo la brutta esperienza di Nagano 1998, i dirigenti della Federazione Francese di Sci (FFS) decisero di rivolgersi ad un tecnico proveniente da un Paese che avesse una tradizione più importante nello sci di fondo: la scelta cadde sull’italiano Roberto Gal. Il suo ingresso nel team francese segnò una svolta storica per quella squadra: fino ad allora, infatti, i francesi avevano ottenuto solo tre vittorie nella storia della Coppa del Mondo di sci di fondo e due medaglie mondiali (un bronzo nel 1978 con Jean-Paul Pierrat ed un argento nel 1993 con Hervé Balland).
Oggi, tutti i fondisti francesi ricordano l’arrivo di Gal come un qualcosa che cambiò totalmente l’approccio allo sci di fondo: sotto la sua gestione, emerse la stella di Vincent Vittoz, tutt’oggi considerato come il più forte francese nella storia di questo sport. Vittoz ottenne nove vittorie in Coppa del Mondo, arrivando anche a lottare per il globo di cristallo, ma soprattutto si laureò campione del mondo dello skiathlon nel 2005, divenendo il primo francese a vincere una medaglia d’oro ai Mondiali di sci nordico.
Sin dall’arrivo di Gal, i francesi puntarono molto sulla staffetta: il 7 febbraio 2004, davanti al pubblico festante di La Clusaz, Vincent Vittoz, Alexandre Rousselet, Emmanuel Jonnier e Christophe Perillat ottennero una storica vittoria in Coppa del Mondo, dimostrando l’incredibile crescita del movimento nazionale, che ora non contava più solamente su Vittoz ma su quattro atleti di ottimo livello. Anche Jonnier, infatti, riuscì a vincere qualche anno dopo una gara individuale in una tappa del Tour de Ski 2007-2008, mentre Jean-Marc Gaillard si rivelò con una vittoria poche settimane dopo.
Nonostante la vittoria di La Clusaz, la staffetta francese non riuscì più a ripetere l’exploit: ai Giochi di Torino 2006, si piazzò al quarto posto, risultato ripetuto anche a Vancouver 2010. Al termine della stagione 2010-2011, poi, Vincent Vittoz annunciò il ritiro, senza aver mai ottenuto la consacrazione olimpica, e Roberto Gal lasciò il team francese. Nonostante questo, il lavoro fatto da Gal per tredici anni continuò a dare i suoi frutti, con un atleta cresciuto proprio sotto la sua gestione che iniziò a mettersi in luce: Maurice Manificat, atleta che fino ad ora vanta quattro vittorie in Coppa del Mondo (una di tappa).
Oggi, dopo la consacrazione olimpica della staffetta, sono proprio i più esperti Gaillard e Manificat a ricordare e ringraziare la svolta di Roberto Gal: 43 dei 49 podi ottenuti dalla Francia nella Coppa del Mondo di sci di fondo sono stati ottenuti dopo il suo arrivo, e non è un caso. “Abbiamo preso coscienza del fatto che una porta poteva aprirsi, che nulla ci era precluso”, ricorda Gaillard. “Tutti hanno imparato qualcosa al fianco di Roberto. Oggi pensiamo a lui“.
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giulio.chinappi@olimpiazzurra.com