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ATP Acapulco 2022: notte folle in Messico, con Zverev e Brooksby cade il record del match terminato più tardi nella storia!

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Giornata assolutamente pazza, senza ulteriori giri di parole, all’ATP 500 di Acapulco. Tre lunghissime battaglie sul nuovo Centrale della città messicana fanno sì che il programma termini a un’ora quasi improponibile a qualunque latitudine: le 4:54, un fatto mai visto in tutta la storia del tennis. Il precedente record risaliva agli Australian Open 2008, con Lleyton Hewitt e Marcos Baghdatis che lottarono per cinque set fino alle 4:34 ora di Melbourne.

Tutto perché, nei fatti, il torneo prevede un programma prevalentemente notturno, per ragioni soprattutto climatiche. Dura 3 ore e 11 minuti il match tra John Isner e Fernando Verdasco, con l’americano che necessita di ben 29 ace per battere il madrileno per 7-5 6-7(4) 7-6(3). Sarebbe il match più lungo della storia del torneo se, pochi minuti dopo, non intervenissero più fattori messi insieme.

Proprio mentre si sta allenando con Rafael Nadal, Stefan Kozlov viene richiamato per giocare, da lucky loser, contro Grigor Dimitrov, a causa del forfait di Maxime Cressy. E l’USA che sostituisce il suo connazionale non solo gioca, non solo rischia di finire con i crampi, ma si riprende e, anzi, vince per 7-6(8) 5-7 6-3 contro il bulgaro. Durata: 3 ore e 21 minuti. Aggiornato ancora il record di Acapulco per durata, con l’americano che, sulla telecamera, scrive le proprie scuse a Nadal per l’interruzione dell’allenamento.

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Chi crede sia finita qui, si sbaglia di grosso: Jenson Brooksby e Alexander Zverev entrano dritti nella storia, insieme. Lo statunitense e il tedesco danno vita a una battaglia che trova poche parole e, alle 4:35 messicane, sul 3-2 con break di vantaggio per Zverev nel terzo set, battono ufficialmente il record di Hewitt e Baghdatis di Melbourne 2008. L’incontro si caratterizza per punti lunghi e spettacolari (ce n’è anche uno da 44 colpi), e ancora una volta supera le tre ore. Dimitrov e Kozlov, però, restano “salvi” per un minuto per il singolo match, vista la rapidità di Zverev nel chiudere per 3-6 7-6(10) 6-2 dopo due match point annullati nel tie-break del secondo parziale e, sul 3-2, un paio di chiamate del challenge favorevoli a invertire quelle che sarebbero state palle break per Brooksby.

Per la cronaca, all’opposto, tutti i match sul campo secondario finiscono in tempi umani. L’americano Taylor Fritz batte con un doppio 6-3 il francese Adrian Mannarino, il tedesco Peter Gojowczyk sorprende l’altro USA Brandon Nakashima per 6-4 6-4, infine lo spagnolo Pablo Carreno Busta si dimostra superiore rispetto al terzo tedesco, Oscar Otte, per 6-2 6-4.

Foto: LaPresse

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