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WTA Indian Wells 2022: Jasmine Paolini lotta, ma cede sul filo di lana a Viktorija Golubic
Jasmine Paolini non riesce ad accedere agli ottavi di finale del WTA 1000 di Indian Wells. Pur dando continuità, nella sostanza, al bellissimo successo contro Aryna Sabalenka, la toscana deve cedere contro la svizzera, nonché numero 31 del seeding, Viktorija Golubic. 7-5 1-6 7-6(4) il punteggio finale che manda l’elvetica al quarto turno, dove sfiderà una tra Victoria Azarenka, attualmente bielorussa che gioca da neutrale al pari di Sabalenka, e la kazaka Elena Rybakina.
Bastano i primi quattro giochi per capire che a partita si snoda sulla scia della lotta: tutti insieme durano mezz’ora, con un break per parte annesso, nonostante una tendenza a sbagliare di dritto di Paolini che col tempo diminuisce. Le cose si stabilizzano con l’andare dei minuti, e l’azzurra soffre molto meno la svizzera rispetto ai due durissimi precedenti datati 2014 e 2021. La particolare aggressività di Golubic, però, riemerge nell’undicesimo game, ed è quella che la porta a strappare la battuta a 15 e poi a chiudere il parziale per 7-5.
Il secondo set si trasforma in maniera molto rapida in un monologo di Paolini, che rientra molto bene in campo, approfitta di una discesa dell’avversaria e le toglie in maniera abbastanza rapida, e per due volte, il servizio. Una volta arrivata sul 5-0, è per lei facile portarsi sul 6-1 e allungare l’incontro al terzo.
Qui le due iniziano a entrare in un contesto di sfida aperta, senza esclusione di alcun colpo. Il quinto gioco è molto lottato, l’italiana trova il break, che viene subito recuperato. Sembra l’inizio della fine, con Golubic che si issa sul 4-3 0-30, ma arrivano un paio di brutti errori di rovescio che cambiano in un attimo l’inerzia, girandola direttamente dalla parte di Paolini. Il 5-4 per l’azzurra arriva con personalità, ma al momento di servire per il match la tensione si fa sentire: controbreak a zero. I nervi emergono chiari e netti per le due giocatrici, che per altre due volte si regalano la battuta a vicenda trascinando la questione al tie-break. Golubic parte bene, o meglio Paolini parte male, ma da 0-2 riesce a risalire fino al 3-3. Arrivano però un paio di errori e un gran rovescio lungolinea di Golubic, che significano tre match point. Basta il secondo, con un rovescio incrociato che finisce all’incrocio delle righe e chiude la questione dopo due ore e 31 minuti.
Il tennis non è uno sport matematico: un detto noto, ma che spiega quel che si vede con i 17 game vinti di Paolini contro i 15 di Golubic. L’azzurra è vicina all’elvetica con la prima in campo (62%-66.7%) ed è anche migliore con la prima (59.7%-52.9%), ma paga dei piccoli dettagli nel finale. E del resto è proprio questa la fase della partita che prescinde da valutazioni numeriche.
Foto: LaPresse