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F1, subito “fuori i secondi”. Charles Leclerc contro Max Verstappen è già una sfida infuocata. Durerà tutto il 2022?

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Solo pochi mesi fa i ferraristi avrebbero firmato con il sangue per vedere le Rosse terminare un GP in seconda e terza posizione. Invece stamattina tutti i sostenitori del Cavallino Rampante hanno l’amaro in bocca, perché quanto accaduto a Jeddah sa tanto di vittoria sfumata. Inutile ritornare sull’andamento del Gran Premio di Arabia Saudita, il responso della pista è stato chiaro. Ha vinto Max Verstappen davanti a Charles Leclerc, guadagnando il successo nei giri conclusivi, al termine di un duello elettrizzante. Il secondo consecutivo dopo quello visto in Bahrain, dove però era stato il monegasco ad avere la meglio.

Uno a uno e palla al centro, almeno se parliamo di vittorie. In tema di punti, il ventiquattrenne del Principato mantiene 20 lunghezze di vantaggio sul coetaneo del Limburgo, ritiratosi nelle fasi finali dell’atto inaugurale. Al di là della classifica del Mondiale, la sensazione è quella di aver assistito al pareggio dell’olandese. Costretto a incassare un violentissimo dritto a Sakhir, ha replicato con un poderoso montante a Jeddah. Un evidente messaggio all’alfiere di Maranello. “Se vuoi sfilarmi la corona ridata, dovrai lottare sino all’ultimo sangue”.

Cionondimeno, la gara di ieri ha ribadito un tris di concetti già emersi da quella del 20 marzo.
1) Ferrari e Red Bull sono vicinissime, perché la F1-75 e la RB18 praticamente si equivalgono.
2) La Mercedes è realmente in difficoltà e insegue da lontano, perché è evidente come la W13 non sia all’altezza delle rivali.
3) Leclerc e Verstappen stanno facendo la differenza rispetto a Sainz e Perez. In questo senso siamo già a “fuori i secondi”, perché l’incipit del 2022 lascia intendere come la sfida per l’Iride possa essere ristretta ai soli due figli del 1997. I compagni di squadra hanno un quid in meno, Lewis Hamilton e George Russell hanno le loro gatte da pelare, le ambiziose McLaren sono disperse a centro gruppo.

F1, Max Verstappen e Charles Leclerc sulle orme di Villeneuve e Arnoux: duelli così non si vedevano da decenni!

Ognuna delle tre nozioni di cui sopra, porta ad altretante conseguenze.
1) In primis lo sviluppo delle monoposto diventa cruciale. Come detto, l’ultimogenita di Maranello e quella di Milton Keynes sono sostanzialmente sullo stesso livello. Siamo però ai primi vagiti di entrambe e la maturazione di ognuna è ancora tutta da scoprire.
2) In seconda istanza bisognerà capire quale margine di crescita possono avere le Frecce d’Argento, perché il gap da colmare è più ampio del previsto. Non è detto che a Brackley e Brixworth si possa riuscire ad avere un mezzo degno di lottare per il Mondiale. Dovessero risalire la china a sufficienza, giù il cappello.
3) Se i valori in campo sono quelli visti sinora, bisognerà valutare l’ipotesi di effettuare scelte precoci e iniziare a ragionare nell’ottica di privilegiare un pilota rispetto a un altro, soprattutto in casa Ferrari, visto che in Red Bull i ruoli sono in realtà ben chiari. Il rischio, ovviamente, è quello di prendere decisioni affrettate e premature.

Per fortuna arriva una pausa durante la quale si può ponderare, oltre a cominciare ad affinare i mezzi a disposizione. Di certo la F1-75 è la miglior Rossa dal 2018 a oggi, una vettura in grado di lanciare il guanto di sfida al Drink Team e a Super Max. Nel Reparto Corse “hanno lavorato” bene e “hanno capito”, per parafrasare i mantra ripetuti da Mattia Binotto nell’ultimo cupo biennio. La campagna per la conquista del Mondiale 2022 è appena cominciata. Ci sarà da lottare punto su punto per riportare il Cavallino Rampante dove merita di stare ma Sakhir e Jedda hanno mostrato come la possibilità di tornare in cima al mondo sia concreta.

Foto: LivePhotoSport

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