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Boris Johnson: “I trasgender non possono partecipare alle competizioni sportive femminili”

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Un argomento molto controverso del quale si è parlato spesso anche nel recente passato. In Gran Bretagna è all’ordine del giorno la notizia che Emily Bridges sia stata esclusa sabato scorso dai Campionati nazionali di ciclismo su pista a causa del divieto impostole dall’Uci, l’ente mondiale del ciclismo.

L’atleta è nata uomo e dunque non ha potuto partecipare ad una prova a livello femminile. Ad intervenire sull’argomento è stato il primo ministro Boris Johnson: “Forse è una cosa controversa da dire, ma mi sembra sensato. Se questo mi mette in conflitto con altri, allora dobbiamo risolvere il problema. Non significa che non sia immensamente solidale con le persone che vogliono cambiare genere. “.

Prosegue, sulla questione: “Diamo alle persone il massimo amore e sostegno nel prendere queste decisioni ma si tratta problemi complessi e non possono essere risolti con un atto legislativo rapido e facile. Ci vuole molta riflessione per risolverli nel modo giusto”.

Da ricordare che la Federazione britannica di ciclismo aveva concesso l’idoneità a competere dopo che i livelli di testosterone si erano abbassati.

Foto: Lapresse

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