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Perché si è ritirato Carlos Sainz? Cosa è successo alla Ferrari: errore che costa caro

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La vita, spesso, non è altro che una serie di “sliding doors” che possono aprirsi o chiudersi, cambiando i destini di tutti noi. Non sappiamo cosa stia pensando in questo momento Carlos Sainz, un’idea probabilmente l’abbiamo, ma senza alcun dubbio lo spagnolo sta tornando con la mente alla sua Q3 di ieri. In quel momento, in quel preciso istante, tutto il suo weekend del Gran Premio d’Australia, terzo appuntamento del Mondiale di F1 2022, ha preso una piega ben diversa da quella che ci si poteva aspettare.

Fino a quel frangente, infatti, il portacolori della Ferrari era in pienissima corsa per pole position e, di conseguenza, anche per la vittoria nella gara odierna. La bandiera rossa provocata dall’incidente di Fernando Alonso proprio pochi metri prima che il nativo di Madrid tagliasse il traguardo per il suo primo tentativo nella Q3, quindi la sua F1-75 che non voleva più saperne di accendersi ai box, prima dell’unico giro veloce rovinato da un errore nella chicane 11-12 dello splendido tracciato dell’Albert Park di Melbourne.

Esattamente lo stesso punto nel quale, fast forward, oggi Carlos Sainz ha terminato il suo Gran Premio d’Australia. Nemmeno 3 giri completati, poco meno di 15 chilometri all’attivo, conclusi con un errore davvero pesante. Si era capito sin dal via che l’ex pilota della McLaren stesse facendo fatica, era lampante. L’aver scelto di partire con le gomme hard aveva costretto il ferrarista a far fronte a pneumatici che facevano fatica a entrare in temperatura e che concedevano pochissimo grip. Il tutto reso ancor più complicato dal ritrovarsi nella pancia del gruppo.

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Da nono a 14° in poche curve, e la sensazione di “acqua alla gola” sempre più pressante, condita dai ricordi della beffa del giorno precedente che peggioravano la situazione. Il portacolori del Cavallino Rampante a quel punto ha sentito urgenza. Tanto da provare un attacco non semplice alla Haas di Mick Schumacher all’esterno di curva 11.

Un tentativo complicato che, come si è visto, è costato la gara all’iberico, finito prima sull’erba, quindi nella ghiaia dopo un banale testa-coda. Davvero tutto quello che non poteva attendersi fino a ieri, ovvero fino alla bandiera rossa di Fernando Alonso. Pochi secondi e tutto avrebbe preso un’altra piega. Le “sliding doors”, spesso, regalano brutte sorprese, per ulteriori informazioni chiedere a Carlos Sainz.

Foto: Lapresse

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