GT World Challenge, dove può arrivare Valentino Rossi nella Sprint Cup
Valentino Rossi è atteso in pista questo fine settimana a Brands Hatch, secondo atto del Fanatec GT World Challenge Europe Powered by AWS. La prova che ci apprestiamo a commentare sarà completamente differente rispetto alla prima corsa all’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola, l’evento varrà infatti per la Sprint Cup e non per l’Endurance.
La tappa britannica sarà la prima con due gare da 60 minuti, una corsa che prevede un cambio pilota a metà della sfida. Tutto si disputa in un ora, ritroveremo alcuni equipaggi differenti rispetto alle prove di durata. Stiamo parlando di un altro mondo, vi sono infatti anche meno auto in pista rispetto alla manifestazione italiana con 52 equipaggi presenti.
Scordatevi quei numeri e gli equipaggi dell’Endurance Cup, prepariamoci invece ad un altro campionato in cui tutti ripartono di fatto da zero. Cosa possiamo attenderci allora da Valentino Rossi in quel di Brands Hatch? Le aspettative sono buone per il #46 di WRT, alfiere di Audi che gareggerà con il belga Frédéric Vervisch.
A differenza delle prove di durata ci sarà molto meno tempo per stare in pista, uno dei limiti che potrà incontrare Rossi che nelle due libere previste dovrà prendere le misure con il complesso tracciato di Kent. La pista britannica non permette il minimo errore, la qualifica sarà cruciale visti i pochi punti di sorpasso. Il #46 di Audi dovrà per la prima volta qualificare l’auto in solitaria per una delle due gare e di conseguenza disputare la difficile fase della partenza con una 20ina di auto presenti contemporaneamente alla mitica ‘Paddock Hill’.
In ogni caso una buon primo stint iniziale di Vervisch potrebbe garantire al ‘Dottore’ la possibilità di ritrovarsi davanti e di contendersi un’ipotetica Top5. Si parla ovviamente della prima parte della classifica, arrivare nella Top10 non è una missione scontata visto quanto accaduto ad Imola e considerando il numero di partecipanti nella classe regina. Con una prova lineare, senza Safety Car per intenderci, Rossi potrebbe salire in auto e gestire il margine accumulato dal teammate. Il condizionale resta d’obbligo, le variabile sono infinite a partire dal selettivo circuito britannico, ben noto nel mondo del motorsport.
Foto. LPS