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Atletica, Antonio Infantino squalificato per doping: 3 anni al velocista italiano
Antonio Infantino è stato squalificato per 3 anni in seguito a una positività al doping riscontrata lo scorso 27 giugno. Il velocista italiano, due volte campione nazionale sui 200 metri, aveva partecipato alle Olimpiadi di Tokyo 2020, venendo eliminato in batteria sul mezzo giro di pista. Il 31enne, che vanta un personale di 10.26 sui 100 e di 20.41 sui 200 (entrambi siglati nel 2019), non potrà tornare in gara prima del 14 dicembre 2024 (la misura è attiva dallo scorso 15 dicembre).
All’azzurro, in passato membro anche della staffetta 4×100 (prima della trionfale apoteosi ai Giochi), sono stati contestati due articoli del Codice antidoping. Nello specifico si tratta del 2.1, ovvero “la presenza di una sostanza vietata o dei suoi metaboliti o marker nel campione biologico dell’atleta”, e del 2.2, ovvero “l’uso o tentato uso di una sostanza vietata o di un metodo proibito da parte dell’atleta”.
Questo è quanto riportato dalla Fidal. Si comunica il dispositivo dell’accordo ex art. 11.8.1 CSA (art 10.8.1 Codice WADA 2021) sottoscritto in data 28.02.2022 dalla PNA, quale Autorità competente per la gestione dei risultati, e dal Sig. Antonio Baldassare Infantino (FIDAL): “La PNA e il Sig. Antonio Baldassare Infantino (FIDAL) concordano la definizione del caso con l’applicazione di anni 3 (tre) di squalifica per la violazione degli artt. 2.1 e 2.2 del CSA, con decorrenza della sanzione dal 15.12.2021 (data del provvedimento di sospensione cautelare) e scadenza al 14.12.2024, senza ulteriori sanzioni economiche e/o addebito di spese del procedimento, oltre l’annullamento del risultato sportivo conseguito al termine della competizione del 27 giugno 2021”.
Foto: FIDAL/Colombo