Biathlon
Sochi 2014, Biathlon. Staffetta femminile: l’Ucraina regala l’oro al suo popolo. Azzurre seste
Ci abbiamo provato, purtroppo è andata male: le azzurre chiudono seste la staffetta femminile, andata in scena oggi pomeriggio a Sochi. La vittoria è andata al quartetto ucraino con Vita Semerenko, Julia Dzyma, Valj Semerenko e Olena Pidrushna che regalano al proprio popolo, in subbuglio dopo i recenti disordini di Kiev, una medaglia storica che ha un valore ancora più importante. Seconda, a 26 di distacco, la formazione ospitante russa, con Romanova, Zaitseva, Shumilova e Vilukhina. Chiude il podio la nazione favorita, ossia la Norvegia, con Fanny Horn, Tiril Eckhoff, Ann Flatland e Tora Berger, con 37 secondi di ritardo.
Alle loro spalle la Repubblica Ceca, che paga le 14 ricariche utilizzate, nonostante una super Gabriela Soukalova, la Bielorussia di una strepitosa Darya Domracheva, capace di rimontare 5 posizioni nella sua frazione, e chiude sesta la nazionale italiana. L’avvio delle azzurre è stato davvero promettente: Dorothea Wierer, schierata in prima frazione, ha terminato la sua prova in prima posizione, nonostante abbia utilizzato 3 ricariche. Al cambio è il turno di Nicole Gontier (classe 1991) che mantiene la testa fino al primo poligono, dove commette 4 errori, tre nei primi bersagli e incorre nel giro di penalità, perdendo in questo modo il treno per le medaglie. Nella serie in piedi riesce a difendersi, utilizzando tutte le ricariche e termina il proprio sforzo in ottava posizione. Michela Ponza chiude in bellezza la sua quarta Olimpiade (classe 1979) con un 10/10 veloce, ma soffre un passo meno performante rispetto alla concorrenza. Il testimone passa così a Karin Oberhofer con l’Italia sempre in ottava posizione, ma a più di un minuto dal podio. La 28enne di Velturno impreziosisce i suoi giochi con un’altra prestazione eccellente, grazie allo zero al tiro, ma nell’ultimo giro non può nulla per difendersi dalla rimonta della bielorussa Soukalova e chiude al sesto posto. Terminano così per le ragazze questi Giochi Olimpici: il bilancio è certamente positivo, soprattutto se facciamo un paragone rispetto a Vancouver. Queste ragazze però possono crescere ancora, anche con prospetti come Alexia Runggaldier e Lisa Vittozzi in ottica Pyongyang 2018. Le speranze per la medaglia oggi c’erano, se tutto fosse andato liscio. Un peccato, ma si vince e si perde di squadra, ossia tutte insieme.
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Andry84
21 Febbraio 2014 at 20:57
Bisogna essere onesti, oggi per la medaglia sarebbe servito al massimo un 10 su 12 per Gontier al poligono, e questo è un risultato che lei purtroppo difficilmente ottiene, e magari poteve anche non bastare visto che la Norvegia avrebbe avuto Berger nell’ ultima frazione.Purtroppo Gontier non ha il ritmo sugli sci che aveva la scorsa stagione a causa di alcuni problemini che si porta dietro da tempo e inoltre Ponza , come prevedibile, ha pagato troppo sugli sci.Oggi secondo me la medaglia era fuori portata, o meglio sarebbe servita una prestazione perfetta e assai improbabile.Per il futuro al femminile siamo messi molto bene, Oberhofer non ha ancora 29 anni e può andare avanti ancora tutto il quadriennio, Gontier e Wierer possono solo crescere, qualche dubbio lo desta Alexia Runggaldier che sembra avere un passo sugli sci veramente troppo lento, poi dietro c’è Lisa Vittozzi di cui effettivamente si parla molto bene
Luca46
21 Febbraio 2014 at 17:25
Cos’ è successo alla francese? Sta bene ora?