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Ciclismo
Giro d’Italia 2022, Vincenzo Nibali va in crisi sull’Etna. Classifica difficile, obiettivo realistico una tappa
Vincenzo Nibali si è staccato quando mancavano circa sei chilometri dalla vetta dell’Etna. La prima vera salita del Giro d’Italia 2022 ha respinto lo Squalo, incapace di tenere il passo del gruppo dei migliori sulle rampe più dure dell’ascesa che portava al Rifugio Sapienza. Il siciliano aveva lanciato dei segnali confortanti durante le tre frazioni in Ungheria, facendo bella figura a cronometro e mettendo in mostra un buon stato di forma nella mai tanto digerita prova contro il tempo. Purtroppo quando la strada si è impennata e la Ineos Grenadiers ha alzato il ritmo, c’è stato poco da fare per il 37enne.
Il capitano dell’Astana, ora diventato a tutti gli effetti l’uomo di riferimento della compagine kazaka dopo il ritiro giunto stamattina di Miguel Angel Lopez, non è riuscito a restare con tutti gli altri big ed è giunto all’arrivo con un ritardo di 2’15” dal drappello dei migliori. Simon Yates è distante 2’34” in classifica generale, Wilco Keldeman è a 2’21”, Pello Bilbao e Joao Almeida a 2’16”, Richie Porte a 2’12”, Romain Bardet e Richard Carapaz a 2’10”, Mikel Landa a 2’01”.
Battagliare per un piazzamento di lusso in graduatoria appare oggettivamente molto complicato, anche perché il percorso prevede molteplici salite e sarà necessario averà una gamba in condizione per potersi esprimere al meglio. L’obiettivo di entrare in top-10 risulta arduo guardando quanto successo sull’Etna e alle tante ascese che sono previste nelle prossime settimane, a cominciare dal Blockhaus.
A questo punto appare più probabile ambire a una vittoria di tappa, magari cercando la fuga da lontano. Vincenzo Nibali non conquista una frazione al Giro d’Italia dal 23 maggio 2017, quando si impose a Bormio. Il vincitore di due edizioni della Corsa Rosa (2013 e 2016) vuole lasciare il segno e cercherà il graffio del vecchio leone: pensiamo all’ultima settimana col tappone di Aprica (Mortirolo e Santa Cristina), la frazione di Lavarone (Passo del Vetriolo e Monterovere), l’arrivo a Castelmonte (dopo aver affrontato il Kolovrat) e la tappa regina con San Pellegrino, Pordoi e Fedaia (Marmolada).
Foto: Lapresse