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GT World Challenge, Valentino Rossi: una gara dopo l’altra per crescere

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Manca sempre meno alla prova del Paul Ricard del Fanatec GT World Challenge Europe Powered by AWS 2022. Cresce l’attesa per vivere la seconda tappa dell’Endurance Cup, l’ultimo vero test in pista in vista della mitica 24h di Spa-Francorchamps che ci terrà compagnia a fine luglio.

Il grande evento del gioiello di SRO è sempre più vicino, una sfida titanica per Valentino Rossi che sta continuando a scoprire un mondo oltremodo selettivo come quello dell’infinito mondo delle ruote coperte. La prima vera esperienza in questa categoria ha mostrato tutte le pronosticabili difficoltà della leggenda del Motomondiale che come da copione sta patendo il diretto raffronto con alcuni degli specialisti di questa disciplina, maestri da cui imparare. 

L’ex centauro, in scena con una delle Audi di WRT, si trova nel posto giusto per apprendere, un processo necessariamente lento che richiede infiniti chilometri. Qualcuno potrà dire, ma i risultati non arrivano… è normale? Se il metodo di paragone è quello della 12h del Golfo allora sì, altrimenti non c’è da preoccuparsi.

La competizione araba, vinta in passato dal nostro connazionale in PRO-Am, vedeva infatti al via un gruppo prevalentemente composto da equipaggi PRO-Am, la categoria ‘minore’ tra le quattro presenti nell’Endurance Cup del GTWC Europe. Il paragone è quindi impossibile da fare, non si può sostenere un confronto con 12 auto da un lato e 52 dall’altro.

Imparare è la parola d’ordine, un motto che si unisce al concetto di crescita in un mondo formato da piloti di primo profilo che quotidianamente sono al lavoro sulle GT delle varie case costruttrici. Un avversario medio di Valentino Rossi ha infatti macinato, solo quest’anno, una quantità infinita di chilometri con la propria GT3, una situazione diametralmente differente dall’ex rappresentante della Yamaha.

Le 10 gare del calendario del GTWC Europe sono una parentesi minima che non si può confrontare con un pilota ufficiale che ogni settimana è presente in un campionato nazionale o internazionale con una GT3. Il mondo delle ruote coperte si sta evolvendo, le possibilità sono infinite e tra i vari campionati (IMSA WeatherTech SportsCar Championship, DTM, ADAC GT Masters, ACI GT e British GT Championship su tutti) i piloti possono correre in continuazione nei periodi in cui il GTWC Europe non è in pista. 

Una media di 7 decimi al giro da un pilota Gold o Platinum (categorie che distinguono ogni atleta all’interno del gruppo) per un Silver come è Valentino Rossi non sono un distacco inaccettabile. Un gap che può essere sembrare irrisorio è abissale in una serie in cui in 5 decimi ci possono tranquillamente finire 30 auto, una situazione normale con delle vetture che si adattano perfettamente anche ai non professionisti.

Il Paul Ricard ci darà dei nuovi indizi sul ‘Dottore’, una pista oltremodo selettiva in cui non sarà scontato ben figurare. Il tramonto e la notte sono delle condizioni tutte da sperimentare per il nostro connazionale che per la prima volta dovrà affrontare due stint durante la competizione, un esercizio importantissimo in vista di Spa-Francorchamps che con 60 auto contemporaneamente in scena non è casualmente la più grande competizione GT3 al mondo.

Foto. LPS

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