Tennis
Jannik Sinner batte McDonald di autorità: passi in avanti dopo Carballes Baena. I miglioramenti e il mirino sugli ottavi
Possono succedere tante cose in due giorni, che poi sono quelli nei quali Jannik Sinner è passato da un lento risveglio contro lo spagnolo Roberto Carballes Baena ai tre set vinti con l’americano Mackenzie McDonald. Va però sottolineata una cosa: con l’iberico, pur partendo piano, non ha mai rischiato niente, cosa che altri favoriti del Roland Garros di certo non possono dire.
Nel match di oggi, s’è chiaramente visto come, tolta la fase in cui l’altoatesino è stato un po’ più condizionato dai problemi al ginocchio sinistro, Sinner sia risultato più pronto al via, e della cosa ha risentito tutto il suo gioco. Certo, qualche errore poteva capitare, ma si tratta di situazioni del tutto naturali, nell’ordine della palla che entra o esce all’interno di un più ampio sistema di scelte giuste.
E si è visto di nuovo il suo rifiuto di cedere le armi, anche per un solo parziale. Questo fatto si è unito, nel secondo set, a una seconda situazione. Sinner ha uno status, quello di top ten o poco giù di lì, ma soprattutto lo ha di uomo del futuro del tennis mondiale. Ciò si riflette anche su quel che fanno gli avversari. McDonald, in ciascuno degli 11 set point, sapeva benissimo cosa stava succedendo e contro chi. Per questo non è stato fluido in queste occasioni; il numero 2 d’Italia ne ha approfittato, dando una lezione di personalità, di quelle cui ci ha ripetutamente abituato nel corso di un 2022 a volte difficile, ma allo stesso tempo per tanti versi esaltante.
C’è Andrey Rublev ora all’orizzonte: con il russo ha già giocato tre volte (o meglio, due e mezza, perché il primo precedente di Vienna neanche dovrebbe essere considerato visto che è finito dopo meno di 10 minuti), e sono sempre stati match in cui la principale arma da contenere si è chiamata dritto del russo. I due precedenti sul rosso invitano alla fiducia, così come lo fa il fatto che magari le percentuali al servizio di Sinner non sono altissime, ma l’azzurro si è dimostrato davvero efficace nel momento in cui contava qualcosa.
Foto: LaPresse