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Formula 1

F1, la Ferrari ha concretizzato poco in questo avvio di stagione: 5 pole position, 2 sole vittorie e tanti rimpianti

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La Ferrari saluta Montecarlo ed il settimo appuntamento del Mondiale di Formula Uno 2022 con una situazione interna alquanto delicata. Oggettivamente il team capeggiato da Mattia Binotto si trova di fronte al primo momento da gestire in maniera accurata della propria stagione. Quanto accaduto domenica nel Gran Premio di Monaco, ovvero il passaggio da una doppietta del Cavallino Rampante, all’ennesimo successo della Red Bull, ha creato un notevole scossone all’interno del team.

Charles Leclerc, nel breve volgere di sette giorni, infatti, ha visto svanirsi tra le mani due vittorie che aveva ampiamente a disposizione. Al Montmelò è stato tradito dalla Power Unit (con conseguente doppietta Max Verstappen-Sergio Perez) mentre nella sua gara di casa sono state le strategie del muretto Ferrari a stopparlo, facendolo passare dal gradino più alto del podio assieme al Principe Ranieri alla quarta posizione, assistendo suo malgrado ai festeggiamenti di “Checo”. Il suo volto, al termine della domenica monegasca era tutto un programma. La sensazione, nettissima, è che nelle due ultime uscite la scuderia di Maranello abbia gettato alle ortiche altrettanti successi e punti pesanti, un po’ come tutto il primo scorcio di questa annata.

L’aspetto che più colpisce è che Charles Leclerc abbia già conquistato cinque pole position (e due volte con la prima fila monopolizzata) ma abbia vinto solamente in due occasioni: Sakhir e Melbourne. Nelle altre, per una serie di motivi, le vittorie sono andate sempre alla Red Bull. Ma se, come ricordiamo, a Jeddah il successo del pilota con il numero 16 sul musetto è stato vanificato da una Virtual Safety Car nella quale Max Verstappen aveva dimezzato il suo distacco, nelle altre occasioni la sensazione è che sia sempre mancato qualcosa per essere perfetti al 100%.

A Miami, per esempio, la brutta partenza di Carlos Sainz (che era al suo fianco in prima fila) e il degrado gomme nel primo stint, hanno spalancato la strada al campione del mondo, mentre tra Montmelò e Montecarlo sono riaffiorati problemi che sembravano messi nel dimenticatoio, ma che si sono ripresentati in maniera preoccupante: affidabilità e strategie. Nel primo caso la sorte non ha certo sorriso a Charles Leclerc in Catalogna, mentre nel secondo caso gli errori del muretto al momento di decidere tra proseguire con full wet, montare le intermedie o le slick, hanno combinato un vero e proprio disastro.

Ribadiamo, la faccia e l’umore del monegasco al termine della sua corsa di casa erano allarmanti. La Ferrari deve scuotersi e rispondere presente immediatamente. Per combattere contro una scuderia di livello assoluto (a 360°) come la Red Bull, fino ad Abu Dhabi, occorrerà essere impeccabili con macchina, strategie, piloti e politica sportiva. La scuderia di Maranello non combatte per un titolo iridato fino all’ultima gara ormai da 10 anni (e non lo vince da 15) per cui non sarà semplice mantenere alta la tensione tutto questo tempo. Ma, con una F1-75 di questo spessore, sarebbe davvero un peccato capitale continuare a “farsi del male da soli”. La battaglia per il successo finale è già ampiamente iniziata. Starà alla Ferrari dimostrarsi pronta a sostenere l’impegno, non ripetendo i gravi errori delle ultime settimane.

Foto: LPS Antonin Vincent DPPI

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