Seguici su

Formula 1

F1, Ferrari: nulla è perduto. Mondiale aperto, a patto di fare tesoro degli errori

Pubblicato

il

Dopo un avvio stagionale scintillante in cui erano state messe le basi per una possibile fuga iridata in entrambi i campionati (complici i ritiri delle Red Bull per problemi di affidabilità), la Ferrari ha sperperato in quattro weekend di gare tutto il vantaggio accumulato e adesso si trova addirittura nella posizione di dover inseguire dopo le prime sette tappe del Mondiale 2022.

Al termine del GP d’Australia (3° round dell’anno) la scuderia di Maranello si trovava a +49 nella classifica costruttori sul Drink Team, mentre Charles Leclerc era saldamente al comando della graduatoria piloti con 41 punti di margine su Sergio Perez e soprattutto 46 sul campione del mondo in carica Max Verstappen. Dal sabato di Imola in poi l’inerzia è però cambiata ed in meno di due mesi la situazione si è quasi capovolta.

Pesano molto inevitabilmente gli ultimi due Gran Premi a Barcellona e Montecarlo, in cui la Rossa aveva dimostrato una netta superiorità tecnica nei confronti degli avversari (specialmente con la F1-75 di Leclerc) vedendo però sfumare il successo per un problema alla power-unit prima e per un clamoroso autogol strategico poi. Guardando il bicchiere mezzo pieno va esaltata comunque la prestazione della macchina (ancor più competitiva dopo gli aggiornamenti introdotti al Montmelò) e della prima guida Ferrari.

F1, in Ferrari serve audacia. Red Bull non ha paura di sbagliare, Maranello deve essere altrettanto decisa

Nell’arco di una stagione lunga 22 gare, è proprio lo sviluppo ed il rendimento delle monoposto circuito dopo circuito a fare maggiormente la differenza nel caso in cui l’affidabilità non dovesse diventare un fattore. In un campionato così tirato però anche i muretti box diventano fondamentali in alcune occasioni, ed il team italiano si è già giocato un “jolly” a Monaco da non ripetere più fino al termine della sfida mondiale con Red Bull, che si preannuncia infuocata ed apertissima.

Il primo vero obiettivo della gestione Binotto è stato raggiunto, mettendo in pista una macchina in grado di competere per il titolo e regalando finalmente a Charles Leclerc questa possibilità. Adesso però, a differenza dell’ultimo triennio, ogni singola decisione diventa infatti importante e anche la gestione dei piloti assume un peso specifico notevole nell’economia della corsa al campionato piloti e costruttori.

Foto: @RACINGPICTURE

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità