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Short Track: Fontana superstar, ma il vuoto alle sue spalle?

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Dalle Olimpiadi di Sochi l’Italia torna a casa con otto medaglie e bene tre arrivano dallo short track. Ovviamente grande merito va dato alla fantastica Arianna Fontana, capace di conquistare individualmente un argento ed un bronzo, ma il risultato della staffetta è un segnale di come si sia lavorato bene in questo quadriennio costruendo un gruppo che è sempre stato ai vertici mondiali.

Resta comunque un grande punto di domanda sul futuro vincente dello short track italiano e tutto ovviamente dipende da Arianna Fontana. Più volte si è parlato di un possibile ritiro della valtellinese, che vorrebbe costruire una famiglia con il compagno di nazionale Anthony Lobello (i due si sposeranno a Maggio) e che dunque potrebbe anche decidere di non arrivare fino alle Olimpiadi di Pyongyang nel 2018. Una decisione ufficiale non è ancora stata presa e la stessa Arianna è ancora dubbio sul da farsi: “Prima di questa Olimpiade pensavo sinceramente che dopo Sochi avrei smesso. Ora non lo so, è presto per pensarci”.

Un suo possibile addio lascerebbe un vuoto forse incolmabile all’interno della squadra azzurra, perché stiamo parlando di una campionessa che ha vinto cinque medaglie olimpiche ed è una delle più forti pattinatrici al mondo in tutte le distanze. Raccogliere l’eredità di Arianna è un compito davvero arduo ed in questo momento l’unica che potrebbe provarci è Martina Valcepina.

Martina è un’ottima velocista e ha già dimostrato in Coppa del Mondo che nei 500m può ottenere ottimi risultati, anche se alle Olimpiadi è arrivata una grandissima delusione, forse dovuta ad una condizione fisica non ottimale e ad una tensione emotiva troppo alta prima della gara. Con la 21enne di Sondalo bisogna comunque iniziare un lavoro quadriennale che la porti ad essere competitiva in tutte le distanze per arrivare in Corea con la speranza di giocarsi una medaglia non solo negli amati 500m.

Anche Lucia Peretti ed Elena Viviani sono ancora giovani e hanno dimostrato in staffetta le loro qualità. Nelle gare individuali faticano ad ottenere risultati, ma anche con loro si può lavorare bene, magari specializzandole per su un’unica distanza. Tra le giovanissime su cui puntare ci sono Nicole Martinelli e Gloria Malfatti, che nelle categorie junior hanno ottenuto dei buoni risultati e poi c’è anche Gloria Ioriatti, classe 2000 quindi ancora molto piccola, ma che può già considerarsi uno dei migliori prospetti per il futuro anche per quanto riguarda la pista lunga, visto che si cimenta spesso in entrambi gli sport.

Passiamo ai ragazzi dove il futuro ha un nome e cognome ben preciso: Tommaso Dotti. Il ventenne milanese è sicuramente il pattinatore sul quale dobbiamo maggiormente puntare in questo quadriennio olimpico. In Coppa del Mondo quest’anno i risultati migliori sono arrivati nelle distanze più lunghe, ma si è comunque cimentato nei 500m.
In campo maschile bisogna citare ancora un altro nome, quello di Milan Grugni, classe 1997 e nepalese di nascita. Da lui e soprattutto da Andrea Cassinelli (classe 1993 come Dotti) ci aspettiamo il definitivo salto di qualità.

 

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andrea.ziglio@olimpiazzurra.com

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