Sci Alpino
Sci alpino, perché Lara Colturi ha scelto l’Albania? Daniela Ceccarelli: “Motivi non economici. Ritorno in Italia non escluso”
Una scelta che ha fatto e farà tanto discutere. Da un paio di stagioni nell’ambiente dello sci alpino italiano si sussurrava di una ragazzina strabiliante, assoluta dominatrice delle categorie giovanili. Lara Colturi, classe 2006, è una figlia d’arte: sua mamma Daniela Ceccarelli vinse la medaglia d’oro in superG alle Olimpiadi Invernali di Salt Lake City 2002. Una potenziale fuoriclasse, in prospettiva una grande interprete di slalom e gigante, ma anche con una buona propensione alla velocità. L’Italia sognava di aver trovato un vero e proprio tesoro, magari una nuova Mikaela Shiffrin. Invece a beneficiare delle imprese di questo talento in rampa di lancio sarà l’Albania, ovvero la nazione che Lara Colturi ha scelto di rappresentare dalla prossima stagione. La decisione è stata presa dopo lunghe ed attente valutazioni, come ci ha spiegato proprio Daniela Ceccarelli, nominata anche direttore tecnico della Nazionale albanese.
Quali sono le motivazioni che hanno portato Lara Colturi a gareggiare per l’Albania?
“Le motivazioni sono tecniche, nel senso che potrà continuare il suo percorso di crescita sciistica con noi, che la seguiamo da quando ha iniziato. Potrà affrontare con massima serenità la prossima stagione, la prima nelle categorie FIS, dove si cambiano tipi di materiali e gare. Avrà la famiglia al proprio fianco, e farà parte di un bel gruppo di ragazzi della squadra albanese, che già conosce, perché vivono e sciano nella nostra zona, tra Sestriere e Bardonecchia. Inoltre avrà accesso a tutte le gare, che sceglieremo con lei, così come hanno accesso altre atlete di pari età di nazionali quali Austria, Norvegia, Croazia, ad esempio, senza alcune delle limitazioni che ci sono in altre nazionali“.
Perché proprio l’Albania? Erano state vagliate anche altre nazioni?
“Le ragioni sono molteplici. Come accennato, ci sono diversi atleti dell’Albania nella nostra zona e sono stata contattata la stagione scorsa dalla Federazione per essere loro consulente tecnica. È una realtà giovane e molto motivata, che vuole crescere, e di recente mi hanno proposto di diventare Direttore Tecnico. Un ruolo molto stimolante per me e anche particolare per una donna, perché nello sci, e in generale nello sport, sono poche le donne che ricoprono questo tipo d’incarico. Non è stata comunque una decisione facile, perché amiamo l’Italia e non la vediamo come una scorciatoia, o una scelta contro qualcosa o qualcuno, né tantomeno abbiamo motivazioni economiche. Se pensassimo ai soldi, non avremmo scelto lo sci, e comunque in Italia avremmo avuto maggiori garanzie, da quel punto di vista. È stata piuttosto una scelta in funzione di un’opportunità che ci si è presentata dall’Albania, e non da altre Federazioni“.
La vostra scelta, di fatto, fa capire che in Italia, per vari motivi, è impossibile replicare un modello come quello che ha portato ad emergere delle fuoriclasse come Mikaela Shiffrin e Petra Vlhova?
“Ci sono molti modi diversi per affermarsi ad alto livello. Ognuno ha il proprio percorso e la propria situazione. Anche in Italia ci sono state e ci sono campionesse fantastiche. Oggi ci sono Goggia, Brignone, Bassino e altre ottime sciatrici. Non ci focalizziamo in particolare sui modelli Shiffrin o Vlhova, che comunque consideriamo positivi, ma più semplicemente su Lara, che avrà un percorso adatto a lei e ai suoi bisogni, per divertirsi sugli sci e, perché no, per sciare al meglio“.
C’è però il rovescio della medaglia. Lei ha coronato il sogno di ogni sportivo: ascoltare l’Inno di Mameli sul podio dopo un oro olimpico. Sarà insolito per Lara ascoltare un inno diverso da quello della propria nazione di nascita. Ne avete parlato?
“Certo, abbiamo riflettuto molto su questa scelta, ed è stata anche sofferta. Abbiamo solo optato per una diversa squadra sportiva, cosa assolutamente comune in molti sport. Se e quando Lara salirà sul podio, questo rappresenterà un grande successo. Solo in quel momento, con l’Inno, la bandiera, sapremo quali saranno i suoi sentimenti, come vivrà quella situazione“.
Negli anni è stata molto apprezzata come commentatrice tecnica. Il suo nuovo impegno con l’Albania la obbligherà a lasciare la RAI, oppure riuscirà a conciliare le due attività?
“La mia collaborazione con la RAI si sviluppa di stagione in stagione. Per la prossima, non ho ancora avuto modo di coordinarmi con le persone responsabili, ma credo che sarà difficile per me poter continuare con le stesse modalità del passato, perché, come giustamente dice, il mio impegno sul campo sarà maggiore. Comunque lo valuteremo insieme“.
La scelta di optare per l’Albania è definitiva per tutta la carriera di Lara? Oppure non è da escludere in futuro un ritorno tra le fila della Nazionale italiana?
“Lara, come ogni atleta che ne abbia i requisiti, ha la possibilità di richiedere il cambio di licenza. Solo quest’anno la FIS ne ha approvati 83. Non è di fatto preclusa la possibilità di un futuro con la squadra italiana, ma ora ci concentriamo sulla stagione prossima, che sarà con i colori della squadra albanese“.
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Secondo lei come verrà vista ora Lara Colturi dalle sciatrici italiane e, in generale, da addetti ai lavori e tifosi, qualora iniziasse a mietere successi in Coppa del Mondo? Il timore di tanti è di ‘rosicare’ per anni come era accaduto all’Austria con Marc Girardelli, vincitore di ben 5 Coppe del Mondo per il Lussemburgo.
“Bisognerebbe chiedere a loro, cosa pensano di questa scelta. Comunque finora abbiamo ricevuto molti messaggi di supporto, sia diretti che indiretti. La maggioranza dei commenti sui social media di Lara sono positivi, anche se in alcuni casi, e lo comprendiamo, c’è diffidenza, amarezza, per una scelta inusuale nello sci, organizzato per squadre nazionali, e non in team come il calcio, il ciclismo, gli sport motoristici, tra gli altri. Si tratta pur sempre di una squadra sportiva, in uno sport individuale. La squadra sciistica di appartenenza non è paragonabile ad una nazionale di calcio, ad esempio. E, come anticipato, se e quando Lara avesse davvero dei successi in Coppa del Mondo, vedremo cosa succederà“.