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Combinata nordica, la staffetta mista sostituisce la team sprint ai Mondiali. Bene per l’Italia. Quando l’ingresso alle Olimpiadi?

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Nei giorni scorsi è stato ufficializzato il programma dei Mondiali di sci nordico del prossimo inverno. Sinora, infatti, si sapeva solamente che le medaglie iridate di sci di fondo, salto con gli sci e combinata nordica sarebbero state assegnate a Planica, in Slovenia, dal 23 febbraio al 5 marzo 2023. La ragione del ritardo nel pubblicare un calendario dettagliato è stata spiegata dalle decisioni prese dalla federazione internazionale, che ha ratificato una modifica di peso nell’ambito combinata.

La team sprint maschile è infatti stata abolita. Inserito nel programma iridato a partire dall’edizione 2013, questo format non è mai davvero riuscito a decollare, tanto da essere persino bocciato dal Cio quale possibile evento aggiuntivo nel programma dei Giochi olimpici di Pyeongchang 2018. La Fis ha lasciato che la gara assegnasse medaglie iridate anche nell’ultimo quadriennio, ma ora ha definitivamente deciso di voltare pagina, mandando la competizione in soffitta per sostituirla con la più moderna prova a squadre miste.

Dunque la gara con due uomini e due donne conferirà per la prima volta un titolo mondiale il prossimo 26 febbraio. Si tratta di una buona notizia anche per l’Italia. Gli azzurri avevano ormai ben poche possibilità di ben figurare in una team sprint, a differenza di quanto avverrà nella competizione aperta ad ambo i sessi. Al di là della Norvegia, virtualmente imbattibile, gli del Bel Paese saranno nel novero delle quattro nazioni destinate a giocarsi gli altri due gradini del podio, soprattutto se dovesse esserci un “rimbalzo” prestazionale in campo maschile (d’altronde fare peggio dello scorso anno nel salto è pressoché impossibile).

Combinata nordica, le squadre italiane per il 2022-23. Poche novità, tutte nello staff tecnico

Il team event misto vivrà il proprio segmento di salto su trampolino piccolo. La Fis ha di conseguenza optato per traslare su trampolino grande la prova a squadre degli uomini, che, ai Mondiali, si teneva su Normal Hill, a differenza di quanto accade alle Olimpiadi, dove invece si salta su Large Hill. Discrepanza cancellata, poiché dal 2023 la competizione a quartetti maschili avrà un unico habitat quando si tratterà di assegnare medaglie, siano esse iridate o a Cinque cerchi.

A proposito di Giochi olimpici, mancano pochi giorni alla decisione del Cio in merito all’ingresso della combinata nordica femminile nel programma di Milano-Cortina 2026. Nelle scorse settimane, voci di corridoio mai davvero verificate hanno fatto trapelare l’ipotesi di una potenziale bocciatura. Sui social network è quindi scatenata una campagna in favore della versione rosa della disciplina. Ebbene, al riguardo va rimarcato come in tempi recenti la politica del Comitato olimpico internazionale sia chiara. Da oltre un decennio non c’è ente di governo sportivo più progressista, inclusivo e attivo nella ricerca della piena parità sessuale del Cio.

Dunque, non vedere la versione femminile della combinata nordica entrare nella famiglia olimpica sarebbe sorprendente. Cionondimeno, se mai il Cio dovesse davvero decidere di rimandare al 2030 l’ingresso della disciplina nel programma dei Giochi, non ci sarebbe nulla di scandaloso. Evidentemente, significherebbe che livello medio e diffusione geografica sono ancora troppo limitati per guadagnare il palcoscenico più importante in assoluto. Insomma, l’ideale sarebbe avere le ragazze della partita già nell’inverno 2026, ma se il Comitato olimpico internazionale dovesse decidere in senso opposto, ci sarebbe semplicemente da pazientare nell’attesa che la competitività cresca adeguatamente. Dopotutto, quasi tutte le protagoniste sono ancora teenager, con una carriera intera da vivere.

Foto: La Presse

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