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Ciclismo, Filippo Zana: “Meglio guadagnare meno e avere delle prospettive. Lavoro per le corse a tappe”

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All’Adriatica Ionica Race, corsa organizzata dall’ex professionista e iridato nel 1986 Moreno Argentin, a trionfare è stato Filippo Zana, portacolori della Bardiani-CSF-Faizanè, lui che era già salito sul podio (terzo ndr) del Tour de l’Avenir lottando con i migliori talenti del ciclismo internazionale e al Giro d’Italia di categoria. Il veneto classe 1999 è una delle giovani speranze del nostro ciclismo e per il prossimo anno è atteso il passaggio alla BikeExchange. 

Prima di tutto complimenti Filippo. La vittoria all’Adriatica Ionica Race ti ha sbloccato? L’inizio di stagione non è stato facile… 

“Sicuramente sì. E’ tutto l’anno che cercavo la condizione che non è mai arrivata e quindi questa vittoria ripaga di tutti i sacrifici che ho fatto in questi anni. Lo scorso anno ero felice della stagione, quest’anno invece, a parte la Strade Bianche, non ero molto soddisfatto, ho fatto fatica a trovare la gamba giusta e quindi questa vittoria è stata una liberazione”.

A chi l’hai dedicata?

“A tutte le persone che mi sono state vicine, dalla famiglia alla mia squadra, al mio manager Moreno Nicoletti”.

Dal Giro invece ti aspettavi di più?

“Volevo fare di più ma purtroppo le gambe erano quelle che erano, ho cercato di dare il massimo ma il risultato non è arrivato. Spero di rifarmi nella seconda parte di stagione con questa vittoria che dà sicuramente morale”.

Quali sono i tuoi prossimi programmi?

“Sarò al via dei Campionati Italiani su strada, poi staccherò un po’ per poi riprendere con le gare in Italia. Il calendario non l’abbiamo ancora definito”.

Quanto è importante la Bardiani per la tua crescita?

“Tre anni fa ho scelto di fare un passo alla volta e quindi passare in una Professional prima di approdare nel World Tour e credo di aver fatto la scelta giusta con una crescita graduale”. 

Sei arrivato terzo all’Avenir, hai le caratteristiche giuste per poter diventare un uomo da corse a tappe. Ti concentrerai su queste maggiormente?

“Sì, ho visto che mi trovo bene e anche alla Corsa Rosa è stato tutto in crescita. L’Adriatica Ionica è come se fosse stata la quarta settimana di Giro perché sono tornato a casa solo un giorno e sono stato bene. Quindi lavorerò in questa direzione”. 

Qual è il tuo punto forte?

“Mi piace la salita e penso che sia il terreno dove posso esprimere maggiormente le mie caratteristiche”.

E quello debole invece?

“La cronometro. Devo lavorare e migliorare molto”.

Dal tuo punto di vista è meglio andare in un team in cui si guadagna meno e avere più prospettive oppure uno in cui si guadagna di più ed essere al servizio dei compagni? 

“Penso sia meglio andare in un team in cui si guadagna un po’ meno, avere una crescita più graduale con i propri spazi”. 

Foto: LivePhotoSport

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