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Golf: il PGA Tour non fa sconti, sospesi tutti i giocatori entrati nella lega araba
La notizia era nell’aria ormai da giorni, ma ora è arrivata l’ufficialità: il PGA Tour ha sospeso tutti i 17 giocatori che hanno deciso di prendere parte al progetto delle LIV Golf Series, un “circuito parallelo” creato con un fondo statale proveniente dall’Arabia Saudita.
Il budget enorme e, a detta loro, la possibilità di fare nuove esperienze, hanno convinto subito diversi giocatori a dare la loro disponibilità sin dai primissimi eventi. Tra questi, alcuni nomi di enorme spessore, a partire dalla leggenda Phil Mickelson, 51enne ma ancora in grado di giocare al livello più alto.
Insieme al mancino californiano, anche Dustin Johnson ha detto di sì al progetto saudita. Il 38enne, due volte vincitore di un Major ed a lungo numero 1 al mondo è stato forse il giocatore attualmente “più forte” ad accettare l’invito.
Con loro anche giocatori del calibro di Sergio Garcia, Louis Oosthuizen, Lee Westwood, Ian Poulter e Talor Gooch. Insomma, la qualità dei giocatori in questione è sicuramente molto alta. E il PGA Tour ha provato a correre subito ai ripari.
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Sospesi immediatamente dal circuito, non potranno prendere parte neanche ad eventi co-diretti dal PGA Tour come ad esempio la Presidents’ Cup. La decisione ha scatenato la reazione di alcuni dei giocatori colpiti, a partire dall’inglese Poulter che ha chiaramente detto che “è una decisione senza senso”.
Questa storia sembra ancora molto lontana dalla sua conclusione ed è probabile che nei prossimi giorni vedremo ulteriori sviluppi. Per ora l’unica cosa certa è che il PGA Tour ha perso alcuni dei nomi più importanti del panorama internazionale e dovrà trovare una soluzione per evitare di perderne altri.
Foto: LaPresse