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MotoGP, Ducati competitiva anche al Sachsenring: aumentano i rimpianti guardando alla classifica

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È una Ducati impressionante quella vista quest’oggi al Sachsenring, circuito storicamente ostico per le moto di Borgo Panigale. Invece, al termine della prima giornata di prove libere, sembra quasi di assistere a un monomarca! Non fosse per Aleix Espargarò, autore del quarto tempo, le Desmosedici avrebbero monopolizzato le prime cinque posizioni! La classifica, difatti, parla chiaro. Francesco Bagnaia 1°, Luca Marini 2°, Jack Miller 3°, Johann Zarco 5°, Jorge Martin 6° e Fabio Di Giannantonio 9°!

È evidente come la GP22 stia finalmente mostrando tutto il proprio potenziale. Dopo un inizio di anno molto complicato, durante il quale la nuova versione della Desmosedici era meno competitiva di quella rodata e affinata del 2021, il processo di maturazione e sviluppo ha consentito anche al modello più recente di raggiungere l’eccellenza. C’è però un problema. Nel frattempo siamo giunti a metà stagione. Il GP di Germania è il decimo dei venti in programma nel 2022.

Sorge quindi spontaneo il dubbio che Ducati sia arrivata alla quadra del cerchio troppo tardi perché, se guardiamo alla classifica iridata, il deficit è pesante. Enea Bastianini è ancora terzo, ma il riminese corre con la GP21 e, forse, siamo arrivati al momento in cui il progetto, per quanto eccellente, inizia a mostrare la corda e a essere obsoleto. Il ducatista dotato di GP22 più vicino a Fabio Quartararo è Johann Zarco, il quale al momento annota “-56” alla voce distacco. Può però essere il transalpino del Team Pramac considerato un pretendente al titolo? Lui, prossimo ai 32 anni e con quasi 100 GP sulle spalle nella classe regina, sta ancora cercando il primo successo parziale?

MotoGP, GP Germania 2022. Ducati domina la FP2. Pecco Bagnaia 1° davanti a Marini, ma Bastianini è in difficoltà

La carta da Mondiale di Ducati rimane Francesco Bagnaia, ma 66 punti da rimontare non sono pochi. Anzi, forse sono troppi. Soprattutto se El Diablo dovesse continuare a non sbagliare. La speranza è che a novembre a Borgo Panigale non si debbano mangiare le mani per una prima metà di 2022 complicata, con una moto inizialmente difficile da interpretare a cui hanno fatto seguito tanti errori da parte dei piloti (conditi da un pizzico di cattiva sorte, la quale non ha certo aiutato). Non vincere il titolo neppure quest’anno, con una Desmosedici così, sarebbe veramente uno spreco.

Vedremo cosa accadrà domani in qualifica e soprattutto domenica in gara. Magari Yamaha e Aprilia saliranno di colpi, soprattutto alla voce passo. Certo è che se la MotoGP fosse uno sport a squadre non ci sarebbe partita, Ducati vincerebbe a mani basse. Le dinamiche di questa disciplina, però, sono individuali.

Foto: MotoGPpress.com

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