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F1, Charles Leclerc (per ora) non è stato penalizzato per motore e turbo: la situazione in casa Ferrari, cambia la centralina

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Il fine settimana del Gran Premio del Canada ha preso il via tra mille dubbi e incognite. Il meteo che promette tanta pioggia, il duello Ferrari-Red Bull e, non ultimo, il problema legato all’affidabilità della Power Unit della scuderia di Maranello. Il venerdì sul tracciato di Montreal si è aperto con il comunicato della Ferrari che ha spiegato: “Si conferma la rottura del motore di Charles a Baku. Tra le varie ipotesi c’é che si possa trattare di un danno conseguente al problema avuto in Spagna, quindi una rottura indiretta. Stiamo comunque lavorando su contromisure per rendere il progetto più robusto e la situazione è sotto controllo”.

A quanto pare, quindi, il motore del monegasco andato in fumo a Baku è finito ko per lo stesso motivo di quanto accaduto al Montmelò. Tutto ruota attorno alla turbina della F1-75 che lavora in una maniera particolare e, se non funzionante, rischia di creare (come si è visto) grossi problemi all’intero pacchetto. Per far fronte a questa emergenza, la scuderia Ferrari ha deciso di montare la Power Unit 1 di Charles Leclerc a Montecarlo, con la Power Unit 2 di nuovo in azione a Baku.

A questo punto, quindi, il monegasco si presenta in Quebec al limite con tutte le componenti. Il team di Maranello ha deciso di montare la terza unità motore in vista della trasferta canadese, ma per ora non c’è stato il cambio di turbo e quindi al momento non è andato in penalità (cambiati invece ICE, MGU-K, H e CE). Il lavoro svolto nella FP1, con il numero 16 impegnato in una corposa simulazione di passo gara, sembra davvero portare alla possibilità di un cambio radicale.

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Se, nel prosieguo del weekend, la scuderia emiliana deciderà di sostituire anche qualche componente (tutte al limite della penalità tranne la batteria) sarà inevitabile per Charles Leclerc di arretrare nello schieramento di partenza. Una pista come quella canadese, con i suoi rettilinei e curve particolari, rappresenta una ghiotta occasione per mettere in scena una rimonta. Il dubbio è quindi amletico. Proporre un motore fresco e “smarcare” le componenti, oppure proseguire nel cammino pre-stabilito? Vedremo come verrà risolto questo importante dilemma che sta attanagliando la Ferrari.

Foto: LPS Florent Gooden

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