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F1, luglio sarà il mese della verità. Charles Leclerc e la Ferrari all’attacco per riaprire il Mondiale nelle prossime 4 gare

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Il Gran Premio del Canada è andato esattamente come ci si aspettava andasse dopo le qualifiche, ovvero con una vittoria di Max Verstappen davanti a Carlos Sainz. Va però rimarcato come per l’olandese non sia stata una tranquilla passeggiata di salute, bensì una gara in cui ha dovuto dare fondo a tutte le proprie qualità per tenere a bada l’iberico. Sia chiaro, l’affermazione del ventiquattrenne del Limburgo non è mai davvero stata in discussione, neppure negli ultimi quindici giri, quando era braccato dal ventisettenne madrileno. Difatti si è ben presto capito come, senza errori da parte del Campione del Mondo in carica, le posizioni non sarebbero cambiate.

Dunque Verstappen allunga ulteriormente in campionato, soffocando qualsiasi potenziale velleità segreta del compagno di squadra Sergio Perez, costretto al ritiro e ora sprofondato a -46 dalla punta di diamante designata del Drink Team. Inoltre il quinto posto di Charles Leclerc, partito dal fondo della griglia per aver smarcato la quarta power unit stagionale, consegna al neerlandese un rassicurante +49 sul coetaneo del Principato di Monaco. In altre parole, Max ha quasi due gare di vantaggio quando ci stiamo avvicinando a metà stagione. La situazione, spiegata in questo modo, non è molto incoraggiante se vista nell’ottica dei tifosi del Cavallino Rampante, perché evidenzia una marcata inferiorità.

Eppure l’esito del Canada è accettabile da parte ferrarista per tre ragioni. La prima è che Carlos Sainz non ha sbagliato e nel suo caso è fondamentale ritrovare fiducia a suon di risultati per mettersi definitivamente alle spalle un periodo difficile. Lo spagnolo si è peraltro fregiato del giro veloce. Certo, manca ancora questa benedetta vittoria, ma ieri battere Verstappen senza l’aiuto dell’olandese era impossibile. In secondo luogo Sergio Perez si è ritirato, di fatto consentendo di fare pari e patta con Red Bull nel Mondiale costruttori e, soprattutto, dimostrando come anche la RB18 possa ancora lasciare a piedi un proprio pilota. La terza ragione è che Charles Leclerc ha contenuto i danni in un GP sacrificato sull’altare dell’omologazione della quarta power unit. Difficilissimo fare meglio partendo da fondo griglia su una pista come Montreal.

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Ora si torna in Europa e luglio sarà il mese della verità. Per la Ferrari e per il Mondiale. Sono previste ben quattro gare (Silverstone, Spielberg, Le Castellet, Hungaroring) dove la Scuderia di Maranello lancerà un assalto all’arma bianca al Drink Team. Non c’era nessuna necessità di sbloccare la quarta unità motrice già in Canada, ma si è deciso di farlo per poterla alternare con il terzo motore, ancora nuovo, proprio negli appuntamenti antecedenti alla pausa estiva. Una strategia chiara. Non c’è più spazio per essere conservativi, si deve gettare il cuore oltre l’ostacolo e tentare il tutto per tutto.

Giusto così, luglio determinerà le sorti di questo campionato. Se Leclerc e le Rosse recupereranno terreno, allora ci sarà la possibilità di avere un autunno rovente nell’ottica di una sfida iridata. Se, invece, il cuore dell’estate dovesse andare male, allora si potrà pianificare un programma atto a lavorare in ottica 2023 e a raccogliere qualche vittoria estemporanea, magari sacrificando alcune tappe, dove concentrare le penalità, per presentarsi in modalità “full attack” sulle piste considerate più favorevoli o alle quali si tiene particolarmente.

Foto: La Presse

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